Lunedì 6 Maggio 2024

Wall Street vola e l'Europa rischia di essere "mangiata". L'allarme di Unimpresa

La capitalizzazione della Borsa Usa tocca i 55mila miliardi, +140% delle Borse del vecchio continente che perdono peso finanziario

Operatori a Wall Street

Operatori a Wall Street

Negli ultimi sette anni la distanza tra Wall Street e le Borse europee si è ampliata del 140%: il divario tra il portafoglio finanziario Usa e quello del Vecchio continente è cresciuto del 140% (+ 27.300 miliardi) tra il 2015 e il 2022. Il totale della capitalizzazione delle aziende quotate negli Usa è aumentato, infatti, del 120% negli ultimi 7 anni, arrivando in totale a 55mila miliardi di dollari. La sola Apple nel gennaio scorso ha superato la fatidica soglia dei 3mila miliardi di capitalizzazione di Borsa, un record mai toccato da alcuna società nella storia di Wall Street dove la società di Cupertino è quotata a oltre 182 dollari per azione. Alcuni mesi prima però Microsoft aveva strappato proprio ad Apple lo scettro di società più ricca al mondo.

Pesce grosso mangia pesce piccolo Il totale del valore delle aziende quotate dell'area euro è cresciuto solo del 50%, arrivando a 8mila miliardi di dollari. Nel 2015, le borse dell'area euro valevano, complessivamente, circa il 20% di quella americana, mentre oggi solo il 15% circa: il peso finanziario, quindi, si è fortemente spostato verso la sponda americana dell'Atlantico e siccome pesce grande mangia pesce piccolo, crescono i timori tra gli economisti europei e soprattutto italiani. Già perché l'Italia appare tra i Paesi europei più deboli se si considera che le aziende quotate di Francia, Germania e Spagna sono cresciute, in termini di capitalizzazione, molto di più di quelle della Penisola.

L'allarme di Unimpresa È quanto segnala un rapporto del Centro studi di Unimpresa secondo il quale, per quanto riguarda i mercati azionari mondiali, l'Europa, già prima del conflitto in Ucraina, aveva risultati ''finanziari'' complessivi molto inferiori rispetto al resto del Mondo  Una situazione dunque "di forte debolezza finanziaria" , denuncia vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, che rende molte delle nostri grandi aziende "aggredibili, preda di grandi soggetti stranieri". Per questo, dice ancora, "credo che sia arrivato il momento di utilizzare, non a parole ma concretamente, il cosiddetto golden power cioè la legge che consente al governo di bloccare le acquisizioni selvagge od ostili, da parte di soggetti stranieri, verso aziende italiane considerate strategiche nel settore bancario, nelle telecomunicazioni e nel comparto della difesa'' commenta il .  ''Inoltre, gli Stati Uniti vogliono approfittare di questa situazione per riconquistare un ruolo che in parte avevano perso a tutto a vantaggio della stessa Russia e soprattutto della Cina'' aggiunge.  

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