
Labriola: "Nel risiko Tim ci sarà". Netco, atteso il rilancio su Sparkle
Tim sarà pronta per il consolidamento del settore dopo aver completato l’importante operazione di dismissione della rete da 22 miliardi, una mossa volta a liberarla dal peso eccessivo del debito. L’affermazione dell’ad Pietro Labriola, intervistato da Bloomberg, ha messo il turbo ieri al titolo di Telecom Italia, che si è posizionato in testa al listino di Piazza Affari, con un progresso vicino al 5%.
La riduzione del debito consentirà, infatti, all’azienda di "giocare un un ruolo attivo nel processo di consolidamento del mercato italiano che avverrà certamente nei prossimi anni", ha detto Labriola. Un processo, solo per restare all’Italia, che ha visto recentemente Swisscom battere Iliad per rilevare Vodafone Italia e verso il quale spinge la forte concorrenza che deprime i margini del settore. Grazie alla cessione di Netco, valutata 18,8 miliardi, Tim abbatterà l’indebitamento a 7,5 miliardi a fine anno. Un contributo verrà anche dalla vendita di Sparkle, la società dei cavi sottomarini, per cui Tim si attende a breve dal Tesoro una proposta migliorativa rispetto a quella da 750 milioni di euro bocciata a febbraio. Dall’altro lato, con l’ok della Commissione Ue all’acquisizione di NetCo da parte di Kkr ora il mercato guarda ad una futura combinazione della società della rete con Open Fiber. Come sottolineano gli analisti di Intermonte, infatti, il via libera da parte di Bruxelles alla cessione di NetCo "non pone pregiudiziali a una possibile intesa" con Open Fiber.
Gli esperti ritengono che un’eventuale combinazione o partnership commerciale tra NetCo e Open Fiber sia "percorribile, a fronte di rimedi nelle aree nere dove le due reti sono oggi sovrapposizione". L’eventuale cessione di asset in eccesso ad altri operatori infrastrutturali (tra cui la stessa Fastweb o operatori regionali come Unidata e Intred) "avrebbe il doppio vantaggio di facilitare il via libera da parte dell’autorità antitrust e di consentire ai proponenti di cristallizza un maggior valore, incassando i proventi dalla vendita di questi asset". Quanto a Open Fiber, è previsto questa settimana un accordo finale tra le banche e Cdp per il rifinanziamento: le banche e gli azionisti della società (Cdp e Macquarie) dovrebbero assicurare 3,2 miliardi di nuovi finanziamenti ed equity. Le banche hanno richiesto un monitoraggio mensile o trimestrale della società di tlc.
Elena Comelli