Mercoledì 24 Aprile 2024

Foodora lascia l'Italia: "Meglio vendere, cerchiamo altri mercati"

Il colosso tedesco del food delivery cerca nuovi acquirenti per il suo marchio. Ha deciso di lasciare anche l'Australia, l'Olanda e la Francia

Un rider di Foodora (Lapresse)

Un rider di Foodora (Lapresse)

Roma, 3 agosto 2018 - Dopo la polemica sui riders e dopo aver firmato col governo gialloverde la 'carta dei valori' per garantire più tutele ai lavoratori del food delivery, Foodora ha deciso di lasciare l'Italia (ma anche l'Australia, l'Olanda e la Francia). Del resto l'aveva annunciato, insieme alle altre aziende che consentono ai clienti di ordinare attraverso lo smartphone i pasti . L'azienda dice di voler puntare su mercati in maggiore crescita, che garantiscono migliori condizioni di sviluppo. 

Corsera e il Sole 24 ore riprendono un comunicato della società tedesca Delivery Hero, in cui annuncia di cercare nuovi acquirenti per il suo marchio. Nel frattempo, fino a che non ci sarà un nuovo proprietario, il servizio continuerà a funzionare regolarmente. Emanuel Pallua, il co-fondatore di Foodora, scrive: "La strategia di Delivery Hero è quella di operare in modo economicamente efficiente, con focus su crescita e posizione di leadership in tutti i mercati in cui opera. In Italia questo obiettivo è ora difficile da raggiungere con investimenti ragionevoli".  In Italia, sottolinea Pallua, "siamo consapevoli dei risultati raggiunti finora per cui stiamo valutando possibili acquirenti. Questo annuncio non ha conseguenze sul servizio e sulle modalità con cui operiamo - è la garanzia - La nostra piattaforma, il servizio dei ristoranti e i riders sono operativi come sempre. La nostra principale priorità è assicurare un futuro di successo anche con una nuova proprietà"

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Più vicino l'addio in Australia, dove l'azienda se ne andrà il 20 agosto. Ecco il testo del comunicato: "Foodora ha annunciato la decisione di abbandonare il mercato australiano e di interrompere le operazioni per concentrare la sua attenzione sui mercati dove la società riscontra migliori potenziali di crescita". Foodora, in Australia dal 2015, spiega che ridurrà gradualmente la sua attività per interrompere totalmente le operazioni sull'isola-continente il 20 agosto. Anche in Australia la società tedesca è stata negli ultimi mesi bersaglio delle critiche dei sindacati e oggetto di procedimenti di fronte a un tribunale federale da parte del Fair Work Ombudsman (Fwo), l'organismo che vigila sul rispetto del diritto del lavoro in Australia. Foodora è accusata di aver fatto firmare contratti simulati e di sottopagare i lavoratori.

FI ALL'ATTACO - " Foodora annuncia di lasciare l'Italia esattamente il giorno dopo l'approvazione del primo decreto sul lavoro di questo governo. Pura coincidenza? Con le norme non si crea lavoro, ma lo si può sicuramente distruggere e, purtroppo, questo potrebbe essere solo l'inizio. #decretodignita'",  scrive Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, su Facebook.

E la deputata Elvira Savino incalza: "I rider sono le prime vittime del decreto dignità di Di Maio. Foodora lascia l'Italia e i rider dovranno cercarsi un altro lavoro. Boeri si sbagliava, nel senso che i posti di lavoro che si perderanno con il decreto disoccupazione di Di Maio saranno molti di più di 8mila all'anno".

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