Mercoledì 24 Aprile 2024

Estate 2021: turismo, Garavaglia sfida Speranza. "Troppi paletti ci danneggiano"

Il ministro polemico con il collega: "Porrò la questione in Cdm, certe limitazioni non hanno più senso"

Voglia di mare (Ansa)

Voglia di mare (Ansa)

Il green pass? "Fosse per me dovrebbe partire domani e, comunque, dovremmo fare almeno come Francia e Spagna per non perdere i flussi turistici di queste settimane e le prenotazioni dei prossimi mesi. La posizione del Cts e del Ministero della Salute è troppo cauta e ingiustificata". Dal primo forum in presenza post-pandemia (una sorta di prima edizione della Cernobbio del Sud), organizzato da Bruno Vespa nella sua Masseria Li Reni a Manduria, è il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, a lanciare l’avviso: "Porrò il caso al prossimo Consiglio dei Ministri". Ma non è il solo annuncio che arriva dalla kermesse pugliese: "Stiamo dando vita a una banca dati sulla ricettività, con l’obiettivo di contrastare l’abusivismo e di tracciare i flussi per migliorare l’offerta".

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Ministro, le regole attuali, per chi voglia venire in Italia, sono una babele incomprensibile con ostacoli che frenano ogni desiderio del Belpase.

"È vero. Ci sono regole delle quali non si comprende più la ragione: perché coloro che sono vaccinati devono fare il tampone o accettare la quarantena per venire in Italia? E perché i tamponi devono essere fatti al massimo 48 ore prima e non 72 come fanno altri Stati? Non si capisce, ancora, perché la Francia o la Spagna abbiano già deciso di far entrare tutti i vaccinati senza altre incombenze e noi stiamo qui ad attendere il green pass europeo?".

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Le stesse domande le ha fatte al ministro della Salute, Roberto Speranza?

"Ho posto il problema di anticipare le regole del green pass europeo anche da noi, il prima possibile. E lo porrò di nuovo al prossimo Consiglio dei ministri. Ogni atteggiamento cauto in questo ambito del Cts e del Ministero della Salute è, a questo punto, ingiustificato dai dati della pandemia. Anche perché con Paesi extra-europei, come gli Stati Uniti, possiamo fare accordi bilaterali, ma in Europa no. Possiamo solo agire come Francia e Spagna, ed è quello che dobbiamo fare in fretta".

Il rischio, in caso contrario, quale è?

"Di perdere non solo il mese di giugno, ma di mettere a repentaglio anche le prenotazioni di luglio. E, proprio ora che stiamo recuperando sul terribile 2020, come ci dicono per esempio dalle ricerche sull’Italia su Google, sarebbe drammatico".

Dal green passa alla banca dati della ricettività: che cosa è?

"Abbiamo concordato con le regioni di realizzare una banca dati nazionale della ricettività. Si tratta di uno strumento sul quale si devono registrare le strutture ricettive operanti nel Paese e i turisti che vi vengono ospitati. Le strutture avranno un codice di registrazione con il quale potranno operare sulle piattaforme online, con le quali stiamo facendo accordi. Questo flusso di dati sarà utile a molteplici fini: darà la possibilità di predisporre offerte mirate anche nella chiave della destagionalizzazione. Ma, innanzitutto, permetterà di contrastare con efficacia il fenomeno dell’abusivismo ricettivo. Insomma si farà un po’ di pulizia nel settore a vantaggio della stragrande maggioranza degli operatori che operano rispettando le regole fiscali e della sicurezza".

Al dunque, però, dobbiamo fare i conti anche con il personale che non si trova, a causa della concorrenza del reddito di cittadinanza. Ma non c’è anche un problema di bassi salari?

"Uno strumento come il reddito funziona se è temporaneo, altrimenti crea distorsioni. Quello che possiamo fare, però, nell’immediato è estendere la decontribuzione, come abbiamo già fatto per i lavoratori a tempo indeterminato, circa 800 milioni di euro, anche agli stagionali. In modo che gli operatori possano dare una busta paga più grande ai lavoratori stagionali".