Mercoledì 24 Aprile 2024

Terrore durante i soccorsi Precipita elicottero: 4 feriti "Siamo vivi per miracolo"

Il mezzo privato controllava i danni alle linee elettriche a Lugo. Aperta un’inchiesta. Uno dei superstiti in passato si salvò da un incidente simile. Le ipotesi: guasto o errore umano.

LUGO (Ravenna)

La strada ricoperta di fango vicino a un vasto acquitrino al posto del quale, fino a qualche giorno fa, c’era un campo coltivato. È lì, tra via Mazzola e via Lunga a Belricetto di Lugo, nel Ravennate, che ieri mattina è precipitato un elicottero. Le immagini del relitto fanno pensare al tentativo in extremis di un atterraggio di fortuna non riuscito: sono la coda sollevata e la parte anteriore del velivolo infossata e semi-distrutta a raccontare di quegli ultimi istanti di volo. Quattro i feriti, compresa la pilota: nessuno di loro appare essere in pericolo di vita (le prognosi sono fino a un mese). I più gravi sono stati distribuiti tra il Bufalini di Cesena e il Maggiore di Bologna; l’ultimo è stato portato al Santa Maria delle Croci di Ravenna. Due di loro sono già stati ascoltati dai carabinieri di Lugo.

Secondo quanto emerso, l’elicottero appartiene alla ‘EliOssola’, società con base a Domodossola, in Piemonte, specializzata nel lavoro aereo e nel trasporto pubblico. La ditta stava operando per conto di Enel, con l’obiettivo di controllare le linee elettriche. Un’attività importante che andava avanti da qualche giorno. E ieri il velivolo stava setacciando le linee a Cà di Lugo quando alle 11.30 è precipitato. Almeno un paio i testimoni oculari rintracciati dagli inquirenti nelle case vicine. Tutti hanno parlato di un volo a quota particolarmente bassa: poi dopo un paio di manovre di avvitamento ad ampio raggio, ecco lo schianto. "L’ho visto passare sopra la casa con manovre strane e poi andare giù – ha raccontato un giovane di origine magrebina che abita nei paraggi, Abdelmajid Menichi –. Sono arrivato in bici e ho aiutato due delle tre persone finite in acqua: rischiavano di morire. Poi sono arrivati anche un altro ragazzo e suo padre a dare una mano. L’ultimo passeggero a bordo, era riuscito ad aprire il portellone e a venire fuori da solo". Sull’incidente ha aperto un’inchiesta la procura di Ravenna: quell’elicottero, che non era impegnato in un’operazione di salvataggio, poteva volare nonostante il maltempo?

Davide Barone, 45 anni, è disteso in un letto del Pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna. È uno dei feriti e ha appena terminato gli esami. Accenna un sorriso: "È andata bene". E probabilmente pensa anche al suo primo incidente in elicottero, nel 2014, nel Lazio: anche allora il velivolo era precipitato e lui sopravvissuto. "Ho sentito che l’elicottero stava andando giù, ma quasi non me ne sono accorto e mi sono ritrovato a terra – spiega mentre si trova nel box numero 3 della struttura di emergenza urgenza –. È accaduto tutto così velocemente che non sono riuscito a pensare a nulla". Poi ricorda i soccorsi. "C’erano delle persone accanto a noi quattro e poi siamo stati trasportati via da lì. Siamo stati fortunati perché è andata bene", ripete. Ha riportato un trauma toracico e al rachide e non nasconde di "sentire dolore al bacino". La prognosi è di quaranta giorni e nelle prossime ore lascerà il Pronto soccorso e sarà ricoverato nella Medicina d’urgenza.

La squadra di tecnici era arrivata tre giorni fa a Ozzano dell’Emilia, centro a una ventina di chilometri a est di Bologna. "Il nostro compito era quello di controllare le linee elettriche. L’effetto dall’alto sulle zone allagate? La situazione è molto difficile", Davide abbassa la voce, è commosso da quello che ha visto: l’alluvione in Emilia-Romagna e l’incidente in elicottero resteranno per sempre impressi nella sua mente.

Andrea Colombari

Donatella Barbetta