Mercoledì 24 Aprile 2024

Stazione spaziale cinese, rientro incontrollato alle ore 11.26 di domani

Previsto per il giorno di Pasqua l'impatto di Tiangong-1 con l'atmosfera. I consigli della Protezione Civile Dov'è caduta (e a che ora) la stazione spaziale cinese Ultime notizie: nuovo orario di rientro. E spunta una foto dall'Italia Aggiornamento: slitta il rientro della Tiangong-1. Quando (e dove) cadrà sulla Terra Stazione spaziale cinese, i rischi in Italia

La stazione spaziale cinese Tiangong-1

La stazione spaziale cinese Tiangong-1

Roma, 31 marzo 2018 - Un 'palazzo celeste' lungo dieci metri e pesante otto tonnellate e mezzo potrebbe caderci in testa all’alba di domani. Altro che preoccuparsi di una Pasqua con il sole. Chi c’è alla regia? Chi lo dice ai bambini? La sorpresa quest’anno è grossa: non pioverà, ma una gigantesca supposta potrebbe rovinarci la festa. La stazione spaziale cinese Tingong 1, impazzita qualche mese fa, dopo avere fatto girare la testa agli astrofisici di tutto il mondo piroettando su se stessa è pronta a ‘ruzzolare’ o ‘tombolare’ sulla Terra (i verbi sono degli esperti). Per sapere esattamente dove, quando e con quali conseguenze bisognerà aspettare ancora un po’. E nemmeno questo è bello perché nei film si dà tempo alla gente di intasare le autostrade verso la salvezza. Ma considerando un margine di incertezza di 24 ore e uno spettro d’azione che va da Marsiglia a Rio, le 11.26 di domani quindi sono un buon momento per agitarsi nella fascia compresa fra i 43 gradi di latitudine Nord e i 43 gradi di latitudine Sud, un’ampia frazione di pianeta nella quale di trova anche l’Italia da Firenze in giù. L’impatto nell’atmosfera avverrà a 120 chilometri e non è detto che una navicella costruita per resistere allo schiaffo si sbricioli. Da quel momento per calcolare il punto dell’impatto resteranno 45 minuti, troppo pochi anche per riprendersi dallo spavento.

Ultime notizie: nuovo orario di rientro. E spunta una foto dall'Italia

Il governo cinese guarda la prospettiva con poetico ottimismo, come se si trattasse di uno spettacolo pirotecnico generosamente offerto a tutta l’umanità. Nessuno schianto violento come in un film di fantascienza, solo una bella nevicata dal cielo stellato, l’epilogo incruento di un esperimento andato male. Il carrozzone brucerà e si disintegrerà archiviando il loro primo tentativo di avere una stazione orbitale permanente. E forse è meglio così, meglio togliersi il pensiero in una volta sola. Almeno 15 agenzie spaziali, comunque, tengono alti i telescopi ringraziando il cielo – è il caso di dirlo – se in giro non ci sono turbolenze o tempeste magnetiche che potrebbero smentire i cinesi. L’astronauta Paolo Nespoli invita a trovare conforto nella statistica: «Le probabilità di essere colpiti da un pezzo della navicella è uguale a quella di essere centrati da un fulmine due volte in un anno. Non si può mai dire, ma io non cambierei i miei piani». L’americano Roy Cleveland Sullivan venne colpito 7 volte da un fulmine prima di spararsi per una delusione amorosa, per fortuna siamo fuori dalla statistica. 

Nespoli spiega che ogni giorno rientrano dallo spazio circa 50 mila tonnellate di materiale, spazzatura celeste che dovrebbe farci pensare a una raccolta differenziata a più ampio raggio. Quali trogloditi non si curano dello smaltimento dei loro satelliti o dirottano l’immondizia in una zona del Pacifico non abitata? Ci penseremo lunedì. Oggi è bene prendere nota degli avvisi alla popolazione dati dalla comunità scientifica. E’ difficile che i frammenti di navicella causino il crollo di edifici ma è prudente stare lontani da porte e finestre. I detriti potrebbero però perforare tetti e solai: chi può si rifugi ai piani bassi. E i relitti grossi eventualmente precipitati in cortile vanno guardati da una distanza di 20 metri perché potrebbero contenere idrazina, una sostanza altamente tossica e corrosiva utilizzata come propellente. Va bene, è il primo aprile. Ma è uno scherzo pessimo.

I CONSIGLI DELLA PROTEZIONE CIVILE - La stazione spaziale cinese Tiangong-1 precipiterà sulla terra domani mattina, con una stima che fissa il rientro incontrollato alle 11.26 ora italiana. E alcuni detriti potrebbero cadere anche in Italia, con una probabilità, salita rispetto alle ultime stime, dello 0,2%. E’ quanto emerge dagli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) durante l’incontro del tavolo tecnico che si è riunito ieri pomeriggio nella sede del Dipartimento della Protezione Civile. Sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, il Dipartimento fornisce alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione: è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate; i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone. Infine si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.