Martedì 30 Aprile 2024

"Io, baby puparo, pronto a volare da Xi"

Antonio, 8 anni, ha stregato la coppia presidenziale. "Farò dei pupi un videogioco"

Il piccolo puparo siciliano Antonio Tancredi Cadili, 8 anni

Il piccolo puparo siciliano Antonio Tancredi Cadili, 8 anni

Palermo, 25 marzo 2019 - Chissà quante volte, nei suoi sogni di bambino, si saranno affacciati i paladini di Francia e la bellissima Angelica, principessa del Catai. Forse sono state proprio quelle colorate fantasie notturne a spalancargli le porte girevoli su avventure, duelli, amori e magie. Antonio Tancredi Cadili, 8 anni, è oggi il più giovane puparo della Sicilia, forse delmondo intero. Un segno di straordinaria vitalità visto che l’Opera dei pupi ha quasi trecento anni di vita el’Unescol’ha dichiarata ‘Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità’. Antonio ha incantato il presidente cinese Xi Jinping e la first lady Peng Liyuan, durante la loro visita a Palazzo Reale a Palermo, con il dialogo tra Orlando e la seducente Angelica, ormai ‘cotta’ di Medoro. "Dopo aver sentito dai telegiornali la notizia dell’arrivo di Xi Jinping, mi è venuta un’idea su come stringere un legame culturale tra Sicilia e Cina – racconta il ‘ragazzo dei pupi’ –. E ho pensato ad Angelica perché il Catai è l’odierna Cina (è infatti il nome che Marco Polo diede alla Cina settentrionale, ndr). Allora l’ho proposto, attraverso i miei genitori (il papà Giuseppe e la mamma Valeria sono due giornalisti, ndr) al presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, che ne è stato entusiasta".

Il presidente Xi Jinping stringe la mano al puparo Antonio Tancredi Cadili (Ansa)
Il presidente Xi Jinping stringe la mano al puparo Antonio Tancredi Cadili (Ansa)

"Bellissimo. Emozionante. Il presidente mi ha detto che anche in Cina c’è una splendida tradizione e mi ha invitato nel suo Paese. E io ho accettato. Un invito non formale: questa mattina (ieri, ndr) lo ha ripetuto alla delegazione che lo accompagnava in aeroporto".

Volerai in Cina, allora.

"È uno dei miei sogni nel cassetto. Ho già le valigie pronte".

Antonio tu hai solo otto anni, ma alle spalle hai già tanta gavetta. Quando è nata la passione?

"A tre anni e mezzo, mia mamma mi portò un pomeriggio al teatro dei pupi. Fu una scarica elettrica, da quel momento i pupi non me li sono più tolti dalla testa. Ho incominciato a comprare dei piccoli pupi catanesi, poi mi sono fatto costruire anche dei pupi palermitani...".

Sono diversi?

"Sono due scuole. I pupi palermitani sono più leggeri e snodabili, i catanesi più pesanti, rigidi. Quello palermitano ha la spada nel fodero, quello catanese ce l’ha sempre in pugno anche quando abbraccia la principessa".

E dopo l’acquisto dei pupi?

"Ho incominciato a fare degli spettacolini a casa dei miei genitori. Dove c’è una stanza piena di pupi, un teatrino e il soffitto decorato con gli eroi più importanti. Ci sono Carlo Magno, Angelica, Orlando e il secondo paladino di Francia, Rinaldo. E poi Brandimarte e Astolfo, ma anche saraceni famosi, come Agramante".

Che classe frequenti?

"La terza elementare".

E i tuoi compagni di classe?

"Sono contenti e orgogliosi".

Fai qualche spettacolo anche per loro?

"Certo. Proprio adesso sto preparando uno spettacolino per una compagnetta che viene a casa mia".

Ti dedichi anche alla musica.

"Il pianoforte, che suono da un anno e mezzo, è una delle mie passioni, apprezzo molto Ezio Bosso, pianista e compositore ‘graziosissimo’, ma mi piace anche il rock dei Queen. Intanto ho composto cinque melodie, e la prima l’ho dedicata al generale Dalla Chiesa. L’ho presentata in pubblico, sul sagrato della Cattedrale, davanti al figlio Nando e al sindaco Orlando".

In futuro che cosa intendi fare?

"Studiare, andare in Cina e poi diventare ingegnere informatico: il mio sogno è di trasformare l’Opera dei pupi in un videogioco".

E le altre passioni?

"Il calcio, tifo Inter. E ovviamente Palermo".