Mercoledì 24 Aprile 2024

Migranti e posti di lavoro, non bastano gli ingressi. Il governo riapre le porte, ma è tensione con la Lega

Nuova stretta sui richiedenti asilo: 21 emendamenti del Carroccio. Fratelli d’Italia avverte gli alleati: "Si votano solo proposte condivise" Il Viminale pronto ad aumentare i permessi legali: potrebbero salire a 110mila

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi (ImagoE)

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi (ImagoE)

Roma, 29 marzo 2023 – Entro l’estate, secondo fonti di maggioranza, potrebbe esserci un aggiornamento del “decreto flussi”, con innalzamento da 82 mila a poco più di 100 mila, forse 110 mila, i posti disponibili: deciderà a breve il presidente del Consiglio Meloni, sentiti gli alleati. Ma l’incognita è la Lega che in Senato, nell’iter di conversione del “decreto Cutro“, con 21 emendamenti chiede misure più severe sulla protezione speciale. La linea del partito di Salvini è quella di sempre: non solo nuove regole per la protezione speciale, ma anche "interventi su riduzione o revoca dell’accoglienza e permessi di soggiorno, e aggiornamento del periodo di trattenimento nei Cpr".

I senatori meloniani sdrammatizzano: "il voto della maggioranza sarà compatto, ma come per tutti i provvedimenti, andranno avanti le proposte sulle quali c’è condivisione. Le altre saranno ritirate, come sempre". Una posizione generale che sembra nascondere un braccio di ferro in atto e che preannuncia la possibile mediazione del governo. Il decreto è atteso in Aula non prima del 18 aprile e va convertito in legge entro il 9 maggio.

Il Click Day per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia si è mostrato, come previsto, largamente inadeguato a far fronte alle esigenze del settore produttivo e della domanda dei lavoratori stranieri. Le domande ricevute l’altro ieri sono state ben 240 mila (delle quali 238.335 mila in un un’ora) a fronte dei 82.705 posti del decreto flussi. La coperta è troppo corta. Di questo sono consapevoli anche al Viminale, con il titolare, Matteo Piantedosi, che non si dice "pregiudizialmente contrario" a una nuova quota di ingressi regolari, attingendo dal Click Day appena effettuato, senza bisogno di un nuovo appuntamento.

“Sosteniamo una procedura di ingresso in Italia regolare, che abbiamo rilanciato con un decreto flussi – ha detto il ministro dell’Interno a un evento di Confcommercio – aprendo canali di ingresso regolari, secondo anche le esigenze della nostra economia". "Se ci fosse la necessità e l’opportunità di ampliare i numeri in relazione alle possibilità del mercato del lavoro – ha aggiunto – non ci sono pregiudizi. Il metodo del governo è gestire e governare i canali di ingresso".

Ieri è iniziato al ministero del Lavoro il confronto con le parti sociali per un’analisi del mercato del lavoro propedeutica alla definizione delle quote massime di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025. Le parti sociali hanno rappresentato l’urgenza dell’emanazione di un nuovo decreto flussi che possa assorbire l’eccedenza di domande già presentate. Le organizzazioni intervenute alla riunione hanno espresso la necessità di un sensibile allargamento delle quote. Particolarmente preoccupate sono l’agricoltura e il turismo.

“Nonostante il maggior numero di quote previste dal decreto flussi 2023 – sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista – il rischio di rimanere senza la necessaria manodopera nei campi è alto, soprattutto in vista delle prossime settimane, nelle quali si concentreranno gran parte delle operazioni di raccolta". "Tutto questo potrà avere sensibili ricadute sull’intera filiera – aggiunge il presidente – partendo dai produttori agricoli, che dovranno fare i conti con perdite non indifferenti, e passando per i cittadini, che rischiano di pagare lo scotto di possibili ricadute sui prezzi".

Intanto dal fronte arrivi al porto di Ortona, sulla costa adriatica, è giunta la “Life Support“ di Emergency con a bordo i 161 migranti soccorsi nei giorni scorsi al largo della Libia.