Mercoledì 24 Aprile 2024

Elena Del Pozzo, procura: da Martina Patti troppi "non ricordo". Oggi l'autopsia

Concluso l'interrogatorio di garanzia, il gip deve decidere sulla convalida del fermo. La famiglia pronta a chiedere la perizia psichiatrica, l'avvocato: "Piange quando parla della figlia"

Fiori davanti a casa di Elena, nel riquadro la madre Martina Patti

Fiori davanti a casa di Elena, nel riquadro la madre Martina Patti

Catania, 17 giugno 2022 - Giorno chiave nella vicenda della piccola Elena del Pozzo, la bambina di 5 anni uccisa dalla madre, che prima ha inscenato il rapimento della figlia poi ne ha confessato l'omicidio. Nel carcere di Catania si è concluso l'interrogatorio di garanzia di Martina Patti. Alla fine la 23enne ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari che, secondo quanto riferisce il legale della donna, si sarebbe riservato la decisione sulla convalida del fermo. La donna ha sostanzialmente confermato gran parte di quanto detto nelle dichiarazioni rese a carabinieri e procura, ribadendo di avere ucciso da sola la figlia nel campo in cui il corpo è stato ritrovato.

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Fonti della procura ritengono che la Patti abbia accompagnato "la sua ricostruzione con molti non ricordo sulla dinamica che sembrano pretestuosi". Gli inquirenti attendono ora l'esito degli esami tecnici e dell'autopsia che sarà eseguita nel pomeriggio.

L'avvocato

"Non è in uno stato d'animo sereno - diceva stamani ai giornalisti l'avvocato Gabriele Celesti, riferendosi alla sua assistita -. Vedremo se parlerà. E' molto provata e quando parla di sua figlia è travolta dall'emozione e piange". La difesa si prepara a chiedere la perizia psichiatrica: "Noi faremo accertamenti del caso con uno specialista per vedere se ci sono rilievi di profilo psichiatrico che possono avere influito sul fatto". Si tratta di Antonino Terranova. 

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Il movente

La procura ha ipotizzato il reato di omicidio pluriaggravato e premeditato e occultamento di cadavere. Ma sulla premeditazione la difesa potrebbe opporsi. Restano da chiarire molti aspetti di questa tragica storia. Intanto il movente: si è parlato della gelosia che l'indagata avrebbe provato nei confronti dell'ex compagno, e del rapporto che la nuova compagna di lui avrebbe avuto con Elena. Ma durante il primo interrogatorio in caserma, Martina Patti è stata vaga: "Non so perché l'ho fatto, non ero in me", ha detto agli inquirenti. "Era come annebbiata - aveva raccontato Celesti - Ha agito come spinta da forze soprannaturali". 

Dove è avvenuto il delitto?

I carabinieri del Ris del comando provinciale di Catania sono impegnati oggi con i rilievi nella abitazione di Martina Patti: serviranno a chiarire il luogo del delitto. Non è chiaro infatti se Elena sia stata uccisa nella sua casa di Mascalucia, oppure nella campagna abbandonata, dove la mamma ha fatto trovare il cadavere, contenuto in diversi sacchi neri di plastica.

Il giallo dell'arma

L'arma del delitto non è stata ancora trovata. La bambina sarebbe stata uccisa con un coltello: il corpo aveva infatti ferite compatibili con una lama da cucina. La Patti non avrebbe fornito indicazioni in proposito. 

Martina ha dei complici?

Altro punto: gli eventuali complici. Non è escluso che Martina sia stata aiutata nel trascinare il corpo fino al luogo del ritrovamento. E' una pista che viene battuta "proprio per essere esclusa", ha fatto sapere uno degli investigatori. Si tratterebbe solo di "un atto dovuto", dunque. 

L'autopsia 

Potrebbe essere quindi l'autopsia a sciogliere gli ultimi dubbi sul delitto di Mascalucia. L'esame medico legale viene eseguito oggi pomeriggio nell'obitorio dell'ospedale Cannizzaro di Catania. Conferito l'incarico allo specialista, fanno sapere fonti della Procura di Catania, "si sta procedendo alle notifiche all'indagata e ai familiari della vittima".