Mercoledì 24 Aprile 2024

L’ira del principe-patron Tutti i calciatori ricoverati "Sono stati avvelenati"

di Giovanni Rossi

"Hanno avvelenato la mia squadra, tutti i miei giocatori sono in ospedale, la partita va rigiocata". Emanuele Filiberto di Savoia protesta e contesta. E viene querelato dagli avversari. Il Real Aversa, di cui è fresco proprietario per ragioni identitarie, retrocede dalla serie D dopo una domenica da incubo a Ragusa: 6-0 per i padroni di casa contro gli irriconoscibili sfidanti campani con la croce normanna sulle maglie. Il principe non usa la parola dolo ma formula un’accusa vibrante: "Quello che è accaduto è inaudito. Dal mio punto di vista, è un attacco anche alla mia persona oltre che alla città di Aversa". La ricostruzione dei fatti è minuziosa: "Abbiamo deciso di mandare in ritiro la squadra a Ragusa, in un noto albergo cittadino, proprio per farla ambientare a 600 metri sul livello del mare". A dispetto della celebre enogastronomia iblea, la cena parrebbe non essere stata né da gourmet né da sportivi. Al risveglio, squadra a pezzi. La dirigenza Real chiede il rinvio della sfida playout. Negato. L’unica alternativa: "Mettere in campo giocatori pieni di farmaci", disputando la gara con chi si regge almeno in piedi. Disfatta. "Abbiamo già provveduto a denunciare la struttura che ci ha ospitato, ora faremo reclamo per far ripetere la partita e denunceremo tutto alla procura federale – dichiara il principe –. Non voglio fare illazioni, ma l’unica cosa certa è che i nostri calciatori sono in ospedale a Salerno. Tutti ricoverati dopo le molte fermate per vomitare nel viaggio di ritorno". In attesa che la giustizia sportiva si pronunci, Emanuele Filiberto corre il rischio di riabilitare il titolo di Sua Eccellenza (abolito in Italia il 28 giugno 1945 dopo l’inosservato decreto garibaldino del 13 giugno 1860), ritrovandosi con due squadre nella stessa categoria regionale campana. Anche il Savoia di Torre Annunziata, altra proprietà della Casa Reale Holding spa con sede a Napoli, quest’anno non ha infatti entusiasmato: salvo soltanto all’ultima giornata. Nell’inferno dei dilettanti.