Giovedì 25 Aprile 2024

Rapina in villa a Lanciano, caccia alla banda. Altri sei casi fotocopia

Intanto migliorano le condizioni dei due coniugi massacrati, ma non è stato possibile ricostruire l'orecchio della donna IL PRECEDENTE "Mi ha mozzato l'indice: dacci i soldi"

Niva Bazzan è Carlo Martelli, i coniugi massacrati dai banditi a Lanciano (Ansa)

Niva Bazzan è Carlo Martelli, i coniugi massacrati dai banditi a Lanciano (Ansa)

Lanciano (Chieti), 24 settembre 2018 - Stanno meglio, anche se rimangono spaventati e sotto choc, i coniugi rapinati e massacrati di botte all'alba di ieri nella loro villa alla periferia di Lanciano. Intanto la polizia continua nella sua caccia all'uomo: si cerca una banda che avrebbe messo a segno sei rapine violente negli ultimi 12 mesi.

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IL PRECEDENTE "Mi ha mozzato l'indice: dacci i soldi"

LE VITTIME - Carlo Martelli, chirurgo cardiovascolare in pensione e fondatore dell'associazione Anffas, e la moglie Niva Bazzan - alla quale è stato barbaramente tagliato il lobo dell'orecchio destro - sono ricoverati all'ospedale Renzetti di Lanciano. "Il dottor Martelli - spiega la Asl - è ricoverato in chirurgia, le sue condizioni cliniche sono migliorate stabilmente rispetto a ieri. La prognosi resta riservata dal momento che sono necessari altri accertamenti strumentali che saranno eseguiti nelle prossime ore e che aiuteranno a stabilire se ci sono stati danni dovuti alle violente percosse ricevute. La moglie, Niva Bazzan, è invece ricoverata in Unità coronarica per il monitoraggio dei parametri vitali a seguito del forte stress psicofisico subito. Al momento non sono state segnalate alterazioni di rilievo. Per quanto riguarda il padiglione auricolare non è stato possibile procedere alla ricostruzione anatomica a causa della lesione prodotta durante l'aggressione e per via del lembo in avanzata necrosi".

LA CACCIA ALL'UOMO - In un anno sei rapine con violenza nel territorio del Frentano, l'ultima in ordine di tempo lo scorso agosto a Paglieta dove il proprietario di un'abitazione è stato picchiato alla testa con delle torce. Analogie nei 'colpi' e forse qualcosa di più hanno nelle loro mani gli investigatori della Polizia, sui componenti della banda che hanno assaltato ieri Carlo Martelli e Niva Bazzan. Gli inquirenti hanno trovato delle analogie tra la brutale aggressione di ieri e quelle che si sono verificate nella stessa provincia a partire dal settembre dello corso anno.  Sei casi in cui altrettante vittime sono finite in ospedale. Aggressioni a scopo di rapina che hanno portato i malviventi, finora ignoti, a tagliare persino l'indice di una mano. Le vittime - imprenditori e commercianti - hanno a vario titolo riportato fratture o costole incrinate. 

Tornando alle indagini sull'ultimo caso, per ora è stata ritrovata l'auto rubata alla coppia dai rapinatori e utilizzata per fuggire: era nei pressi del casello autostradale dell'A14 di Lanciano. 

IL QUESTORE -  Ruggiero Borzacchiello, questore di Chieti, parla di "una violenza spropositata" su due persone "inermi che non hanno avuto nemmeno il tempo di rendersi conto". Sul fronte indagini, ha detto il questore "stiamo lavorando 24 ore su 24 per acquisire quanto più materiale possibile. Non stiamo tralasciando nessun aspetto, neanche situazioni pregresse, anche se il modus operandi non è esattamente lo stesso ma non ci sentiamo di trascurare niente, neanche il minimo particolare". Rispetto ad altre rapine, poi, ha aggiunto Borzacchiello, questa "è un pò 'atipica'. L'uso del bancomat - dice il questore di Chieti - non rientra nei canoni della malavita".

IL RACCONTO DI LEI - Niva Bazzan non se la sente di parlare ai cronisti, è davvero molto provata. Ma ha affidato il suo racconto e le sue considerazioni all'addetta stampa della Asl: "Ciò che sto vivendo è molto sproporzionato ed esagerato, mi sembrava come se fossi dentro un film. Ho pensato che sarei morta. Ho provato sensazioni di confusione, disperazione, mai di rabbia, per quanto stava accadendo. Spero di liberarmi presto da questa paura per tornare a una vita normale senza incubi e non sentirmi condizionata dal ricordo", sono le sue parole.

La donna non fa cenno al taglio dell'orecchio con una roncola, dovrebbe essere dimessa domani e attualmente è ricoverata all'Unità coronarica dell'ospedale Renzetti di Lanciano. Intorno a mezzogiorno è stata accompagnata a far visita al marito ricoverato in chirurgia. Sono stati minuti di dolore ed emozione, vedendo anche il marito col viso totalmente tumefatto, nel ricordo della cruenta rapina.

LEGITTIMA DIFESA  - "Non sono una persona violenta - spiega il chirurgo aggredito - non so come utilizzare la legittima difesa, quindi non avrei mai una pistola in casa, né sparerei a nessuno. Se l'avessi avuta non sarebbe servito a niente perché sono stato subito legato prima ancora di capire chi fossero".  Il racconto è choccante: "Mi hanno tritato, mi hanno sbattuto a terra, mi hanno legato mani e piedi poi hanno preso mia moglie legata solo nelle mani, poi ci hanno detto 'diteci dove si trova la cassaforte sennò taglio a pezzetti tua moglie'. Dopo due tre volte di richieste e cazzotti, richieste e cazzotti, hanno tagliato l'orecchio a mia moglie, l'unico che parlava è uscito per fare i prelievi di denaro e ha aggiunto 'quando torno se non trovo i soldi vi macello'".

LE REAZIONI POLITICHE - "Tolleranza zero" contro i banditi è quanto chiede il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "A Lanciano - scrive su Twitter - una coppia massacrata dai ladri in casa, a lei arrivano a tagliare il lobo dell'orecchio. Nel silenzio di una sinistra che si indigna solo quando le vittime trovano il coraggio di difendersi. Troviamo questi farabutti e lasciamoli marcire in carcere: Tolleranza zero".  E in una nota il forzista Matteo Perego incalza: "Episodi di violenza come quello di #Lanciano sono inaccettabili. Invochiamo pene esemplari e che la giustizia segua rapidamente il suo corso". "Chiediamo che in Parlamento si calendarizzi la proposta di legge di Forza Italia, a prima firma Mariastella Gelmini, sulla legittima difesa. La sicurezza prima di tutto".