Mercoledì 24 Aprile 2024

Trump, l’esperto: "Galvanizza il suo popolo, ma spaventa tutti gli altri"

Il professor Mario Del Pero: "Incriminazione percepita come opportunità politica. Donald non potrà lucrare a lungo sul vittimismo, per Biden è l’avversario ideale".

La partita del tycoon  "Galvanizza il suo popolo  Ma spaventa tutti gli altri"

La partita del tycoon "Galvanizza il suo popolo Ma spaventa tutti gli altri"

La scommessa di Trump può pagare nel breve termine. "La tesi della persecuzione politica incassa consensi tra i repubblicani, ma respinge e spaventa gli altri". Secondo Mario Del Pero, che insegna Storia degli Stati Uniti a SciencesPo, la strategia di The Donald ha il fiato corto.

Dove finisce la giustizia e comincia la politica nella vicenda dell’incriminazione?

"Quella di procuratore è una carica elettiva: Bragg, nel caso specifico, è un democratico. La dimensione politica è l’aspetto più problematico di questa storia, che vede un procuratore incriminare un ex presidente. Un precedente dirompente, visto che in America ci sono migliaia di procuratori distrettuali".

C’erano altre strade?

"Forse le autorità federali potevano negoziare con il procuratore di New York il congelamento di questa indagine per consentire il corso pieno delle altre, più rilevanti, sul tentativo di modificare l’esito del voto del 2020".

La chiamata alla piazza di Trump ha finalità eversive?

"Ha scopi politico-elettorali. Trump sa benissimo che una certa narrazione vittimista e cospirativa mobilita il suo elettorato. Poi, che Trump sia stato una figura eversiva lo dimostra il tentato golpe del 6 gennaio 2021. Ma Trump non è la causa della crisi della democrazia americana: ne è l’espressione".

Qual è il suo vero obiettivo: usare la candidatura per risolvere i guai giudiziari o sfruttare il processo per attrarre consensi?

"Entrambi. Lui sa che questa inchiesta rischia di delegittimare agli occhi di parte dell’opinione pubblica anche le altre indagini che lo coinvolgono. La sfrutta per mettersi sotto i riflettori e ricattare il Partito repubblicano".

Il principio di legalità non sta a cuore agli americani?

"È fondamentale, ma questa vicenda viene percepita come una questione di opportunità politica. La violazione della legge sul finanziamento della campagna elettorale è di competenza federale, quindi l’imputazione a New York viene contestata. E il falso di bilancio è un reato minore".

Questa è anche una storia di sesso e tradimenti. L’elettore conservatore non è scandalizzato dai comportamenti privati dell’ex presidente?

"No, per due ragioni. Innanzitutto è cambiata la cultura pubblica negli Stati Uniti. Hart nel 1988 perde la nomination democratica per una semplice relazione extraconiugale, dieci anni dopo Clinton fa quello che fa e se la cava. Oggi ci si scandalizza ancora meno. Il puritanesimo non condiziona più la vita pubblica. E poi c’è Trump, che ha fatto saltare i parametri con la sua volgarità. Nuota in una cultura popolare magari genuina ma violenta, e ciò lo rende intoccabile".

È stato lui a far cadere certi tabù o la società a dare un volto alla sua ansia di ribellione?

"Entrambe le cose. A chi rifiutava il politicamente corretto Trump ha dato una risposta. A un’America che si guardava allo specchio ha detto: non ti devi vergognare di nulla, neanche del razzismo. E lo ha fatto dal pulpito presidenziale, che negli Usa ha una funzione pedagogica senza pari. La sua pedagogia è stata tossica. Trump è un Frankenstein uscito da due laboratori: un’America divisa e un Partito repubblicano che cavalcava l’estremismo".

Il tycoon vincerà le primarie?

"Ora è favorito".

Trump sostiene che la vicenda in cui è incappato si ritorcerà contro Biden come un boomerang. È possibile?

"Non credo. Prendiamo ad esempio il tipico elettore mobile: la mamma 50enne di un sobborgo di Baltimora che guarda con orrore ai compagni di classe dei figli che cambiano sesso. Cosa pensa di un ex presidente che ha pagato in nero una pornostar per evitare un danno politico?".

Quindi Biden sarà confermato nel 2024?

"È un candidato fragilissimo, anziano e affaticato. Dovranno inventare una campagna elettorale su misura per lui. DeSantis e Haley lo avrebbero messo in difficoltà. Per Biden e i democratici l’avversario ideale è proprio Trump".