Giovedì 21 Agosto 2025
REDAZIONE CRONACA

Incendi, fiamme nel centro di Sciacca

Case evacuate. Non si placa l'emergenza roghi nel sud Italia

Incendio a Sciacca, case evacuate (ansa)

Roma, 14 luglio 2017 - Non dà tregua l'emergenza incendi.  Un vasto incendio sta interessando il centro abitato di Sciacca (Agrigento), all'ingresso est alla città, dove sono stati evacuati tre palazzi. Abitazioni evacuate anche a Gioia Tauro, in Calabria, per l'incendio di una discarica. In Sardegna le fiamme hanno lambito alcune abitazioni di Cagliari e un migliaio di persone è stato costretto ad abbandonare le strutture ricettive in Gallura. Molti i roghi da nord a sud dell'isola. In Maremma un vasto incendio si è sviluppato nella zona della strada panoramica di Castiglione della Pescaia. Una settimana di fuoco, è il caso di dire: dall'1 all'8 luglio si sono prodotti ben 49 incendi di grandi dimensioni, superiori ai 30 ettari di estensione. 

SOS SCIACCA - Oggi le fiamme hanno raggiunto il centro abitato di Sciacca, in provincia di Agrigento, dove sono state evacuate diverse case e una scuola dove si stavano svolgendo attività di una parrocchia vicina. Il vasto incendio si è propagato all'interno dell'area boschiva di contrada Pierderici, per poi allargarsi verso l'ingresso est della città, raggiungendo in pochi minuti le aree residenziali tra le vie Figuli e Ravasio e il viale della Vittoria. Sono tre i palazzi evacuati: in tutto sono state fatte sgomberare una quarantina di famiglie. Non ci sarebbero feriti, ma alcune persone, soprattutto anziane, sarebbero intossicate per il fumo. Gli abitanti sono stati assistiti dai sanitari.

Sulla zona sono in volo alcuni Canadair, a supporto delle squadre di vigili del fuoco e corpo forestale dello Stato, tuttora all'opera.

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CAGLIARI - Anche un incendio sviluppatosi alle porte di Cagliari, alimentato dal forte vento di maestrale, sta creando non pochi problemi. Alcune abitazioni e lambite dalle fiamme sono state evacuate in via precauzionale, mentre le vicine strade statali 554 e 131 dir sono state chiuse al traffico a causa del fumo che riduce al minimo la visibilità. Le fiamme sono divampate nella zona di Is Corrias e si sono velocemente propagate avvicinandosi a un gruppo di case a un'azienda.

Alcuni cittadini sono fuggiti spontaneamente dalle loro abitazioni per cercare di arginare l'avanzata del fuoco. Sul posto stanno operando quattro squadre di pompieri, agenti della squadra volante e del reparto prevenzione crimine e la polizia municipale.

VESUVIO - Sul Vesuvio, oggi i roghi sono stati meno intensi, ma si è allargata l'area colpita dalle fiamme che, anche per effetto del vento, dalla sommità hanno cominciato ad aggredire zone alle pendici del vulcano e del monte Somma. Sul tavolo del procuratore di Napoli, Nunzio Fragliasso, c'è già il fascicolo aperto due giorni fa per incendio doloso, e adesso riguarda altre due ipotesi di reato: il 'disastro ambientale' e la 'distruzione di habitat protetto'. Tra gli oltre 100 ettari andati in fumo c'è anche una parte dell'area del parco che era a protezione totale, in cui la natura era rimasta intatta da secoli. Nell'informativa della Forestale gli investigatori evidenziano che sulla natura dolosa di una parte dei roghi valutati non c'è dubbio, perché il punto d'origine e lo sviluppo delle fiamme non possono che avere una mano umana come principio. Ma c'è chi si è mosso per tempo, è il caso che racconta il vice sindaco di San Sebastiano, Giuseppe Panico: "Noi ci aspettavamo che il fuoco arrivasse qui, perché stavamo monitorando gli incendi nel comune di Ercolano". Per fronteggiare possibili roghi la gente di San Sebastiano si era preparata ben prima della stagione estiva, quando si era resa conto della siccità. "Avevamo provveduto a fare già delle pulizie degli aghi di pino per non dare continuità alle fiamme nel bosco - spiega Panico - tutti i terreni agricoli sono stati salvati perché avevano rispettato le nostre prescrizioni". 

CALABRIA - La sala operativa dell'Unità di crisi della Regione Calabria: fino alle 19.30 di oggi, riferisce una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale, sono stati 128 i roghi segnalati, di cui ne sono stati spenti 84. Gli incendi in provincia di Cosenza sono stati 24, in provincia di Catanzaro 17, in provincia di Crotone 27, in provincia di Reggio Calabria 41 e 19 in provincia di Vibo Valentia. Nell'opera di spegnimento sono stati utilizzati quattro canadair impiegati su più fronti: a San Pietro in Guarano (Cosenza), a Savelli (Crotone), a Spezzano della Sila (Cosenza), a Cosoleto (Reggio Calabria) e a Morano Calabro (Cosenza). Quattro anche gli elicotteri regionali utilizzati, intervenuti a Laino Borgo, Morano Calabro e Papsidero, nel cosentino, a Gioia Tauro (Reggio Calabria) ed a Vazzano (Vibo Valentia). 

IL PUNTO - Non si placa l'emergenza incendi che da giorni tiene in ostaggio il Centrosud. Oggi, fanno sapere i vigili del fuoco, sono in corso 212 interventi su tutto il terrirotio. Nella sola mattinata sono state 19 le richieste di intervento aereo pervenute al Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento nazionale della Protezione civile che coordina l'attività di Canadair ed elicotteri della flotta aerea dello Stato a supporto delle operazioni svolte dalle squadre di terra. Quattro ciascuna le richieste dalla Calabria e dalla Campania, 3 a testa da Sicilia e Sardegna, 2 dal Lazio e una ciascuna da Basilicata, Umbria e Puglia. Diveri i mezzi aerei in azione: 13 Canadair, 2 elicotteri del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e 3 elicotteri della Difesa. In aiuto all'Italia ieri sono stati inviati i 2 Canadair francesi, che anche oggi sono al lavoro per domare le fiamme. 

Tra le regioni più colpite dai roghi c'è la Sicilia, dove due giorni fa 700 turisti sono stati evacuati da un villaggio vacanze

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