Giovedì 25 Aprile 2024

Incendi a Roma, lo spettro del racket dei rifiuti

Fiamme nell’area a nord della Capitale. Il sindaco Gualteri: "Un fatto gravissimo: non sarebbe la prima volta"

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ROMA

Dopo gli incendi agli impianti di trattamento dei rifiuti e agli autobus – culminati nella consiliatura Raggi –, nei quali interessi criminali hanno giocato un ruolo non secondario, quantomeno per mantenere la Capitale in una situazione di emergenza sul fronte dello smaltimento, l’accento è da qualche settimana sugli incendi boschivi. Secondo i dati della Protezione Civile del Lazio, solo lunedì 4 luglio si sono verificati 100 incendi. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (15 giugno-3 luglio 2022), ci sono stati 1.750 interventi contro i 400 del 2021. Sono 300 invece le ore di volo degli elicotteri regionali contro le 30 ore dell’anno scorso. Il fronte di fuoco più devastante è nella zona nord della capitale, coinvolgendo l’area della Pineta Sacchetti e di Monte Mario.

Le fiamme hanno attaccato il parco del Pineto dove lunedì è partito il primo focolaio, poi propagatosi a un’ampia zona: da Valle Aurelia alla Balduina con case, centri sportivi, uffici e magazzini evacuati. I Vigili del fuoco – che hanno avuto 200 uomini di rinforzo – hanno dovuto lottare per proteggere le case. Al momento i pm di piazzale Clodio procedono per una fattispecie colposa ma le forze dell’ordine stanno indagando sul dolo.

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"È un incendio molto preoccupante e vasto – ha detto ieri il sindaco Roberto Gualtieri (nella foto) – con inneschi multipli, anche se ora naturalmente ci saranno le indagini per verificare la possibile natura dolosa. Del resto in alcuni casi di incendi a Roma è già stata accertata la mano dolosa e questo è gravissimo. È inaccettabile che ci sia chi in un momento così, con condizioni che favoriscono gli incendi, si metta ad appiccarli".

Ad essere doloso secondo gli gli investigatori – ma sinora non ci sono elementi sugli autori – è stato l’incendio scoppiato il 15 giugno a Malagrotta, che ha assestato un duro colpo per il sistema già molto fragile di raccolta e smaltimento dei rifiuti della capitale. L’incendio ha causato danni gravi all’ormai inservibile Tmb 2, il più grande, che trattava circa 5.100 tonnellate di rifiuti alla settimana. Un’azione che pare voluta dagli interessi che lucrano in maniera opaca sui rifiuti di Roma: una nuova operazione contro la normalizzazione di raccolta e smaltimento.

A.F.