
Terza via con il presidente della Regione subcommissario: o un funzionario o D’Ubaldi se si punta sull’esercito. Il saluto del predecessore: "Quasi due miliardi di rimborsi: chi verrà al mio posto valorizzi i nostri sforzi".
Boni
Sembrava fatta, ma resta un margine di incertezza sui tempi e sul nome per il passaggio di consegne nella carica di commissario alla ricostruzione per l’alluvione, ricoperta fino ad oggi dal generale Francesco Figliuolo, già ai saluti finali perchè chiude il 31 dicembre per passare alla vice direzione dell’Aise, l’agenzia dei servizi segreti per l’estero.
Con ogni probabilità oggi il Consiglio dei ministri non certificherà il nome e la figura che prenderà il posto di Figliuolo in Emilia Romagna. In questo scorcio di fine d’anno il refrain dava per certa la nuova nomina di generale in generale con l’ingaggio di Mauro D’Ubaldi, ufficiale con grado di corpo d’armata che lascerebbe il Comando logistico dell’esercito, la struttura che gestisce i rifornimenti, la sanità militare, i trasporti, gli organismi ingegneristici. Ma non è detto che sia così, soprattutto in seguito ai messaggi ‘diplomatici’ del neo presidente dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, che preme come piano B per avere al vertice un maxi esperto, meglio se sul territorio. De Pascale, però, nel caso di una figura esterna sarà comunque subcommissario a garanzia del legame col territorio.
Il governo evidentemente sta pesando l’intero pacchetto per trovare una soluzione meno traumatica possibile. Prove di dialogo last minute? Possibile. Nel mazzo potrebbe essere pescata infatti una figura di esperienza ministeriale proveniente anche dal ruolo dei vigili del fuoco. Nel dibattito sottotraccia si è fatto anche il nome (tramontato) di Guido Bertolaso, attuale assessore alla sanità della Lombardia. In ogni caso se la decisione del Cdm dovesse essere spostata in avanti nel tempo sarebbe retroattiva fissando il calendario della nomina al 1 gennaio 2025. Il nome del generale D’Ubaldi è uscito perché l’ufficiale è considerato un organizzatore con solide capacità manageriali. C’è un filo logico, infatti, che lega le due carriere. Francesco Figliuolo ricopriva lo stesso incarico di D’Ubaldi al Comando logistico quando il premier Mario Draghi lo ingaggiò per sbrogliare la matassa del Covid affidandogli il ruolo di commissario. Mauro D’Ubaldi, ufficiale di artiglieria corazzata, parla cinque lingue con un palmares di missioni a Sarajevo (Joint Guard) e Afghanistan (Isaf XII e Resolute Support), incarichi in ambito Nato e alla Difesa. Ieri i rumours davano il ministro Guido Crosetto contrario, ma la ricostruzione è poi stata smentita.
Come congedo il generale Figliuolo ieri ha diffuso un bilancio della struttura commissariale: "Ricostruire non significa soltanto mettere un mattone sopra un altro, rifare una strada o ripristinare un ponte: significa anche ricostruire legami, speranze e opportunità. Ringrazio il governo, la Regione e le amministrazioni locali con cui ho collaborato e continuerò a seguire il cammino di queste terre e di queste persone che hanno dimostrato resilienza e umanità". Nel saluto niente polemiche sulle complicazioni dei risarcimenti. La risposta è nei numeri. Sul fronte dei rimborsi a famiglie e imprese, è scritto nella nota, il governo ha stanziato 1,9 miliardi di euro. Di questi, 1,2 miliardi sono gestiti attraverso la contabilità speciale del Commissario di Emilia-Romagna, Toscana e Marche, mentre i restanti 700 milioni di euro sono messi a disposizione col credito d’imposta. E’ il ‘fronte’ della ricostruzione privata su cui ad oggi sono stati concessi circa 100 milioni, con l’approvazione di 2.400 pratiche (1.954 destinate a famiglie e 446 ad aziende, coprendo così il 75% delle domande presentate. Si aggiungono ai 195 milioni di contributo immediato già distribuiti a 24mila famiglie e ai 9,4 milioni erogati a titolo di autonoma sistemazione. Infine un messaggio per il successore: "Ciò che è stato fatto è solo una tappa del cammino che dovrà essere portato avanti, valorizzando lo sforzo e l’esperienza maturati".