Mercoledì 24 Aprile 2024

Decreto Romagna: domani le prime misure. Stop a tasse e scadenze

Nel Cdm un decreto da 30-40 milioni per gli interventi immediati sugli sfollati. Poi stanziamento da 3 miliardi e nomina di un Commissario per la ricostruzione

Roma, 22 maggio 2023 – Arriva domani, insieme con l’ordinanza che delimita l’area del disastro, il primo decreto "Romagna". Ma sarà, appunto, solo il primo e conterrà, oltre a una dotazione di 30-40 milioni per le necessità primarie degli sfollati e dei Comuni, soprattutto un maxi-rinvio di scadenze fiscali, contributive, contabili, amministrative, giudiziarie, di sicuro fino a settembre, ma non si esclude che si possa arrivare anche alla fine dell’anno. Poi, a stretto giro, verrà messo in campo un secondo decreto "Romagna": ed è in questo provvedimento, successivo alla conta dei danni, che entreranno le misure da almeno 2-3 miliardi di euro per la ricostruzione delle attività economiche colpite e delle abitazioni delle famiglie devastate dall’acqua. Con un corollario di notevole rilievo politico: la nomina del commissario e la creazione dell’agenzia per la ricostruzione seguendo in parte la governance per il post-terremoto.

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A spiegare la road map sono, del resto, la stessa premier e il suo sottosegretario a Palazzo Chigi, Alfredo Mantovano. "Nel consiglio dei ministri – avvisa il braccio destro della presidente – ci saranno due provvedimenti, il primo riguarderà l’estensione dell’ordinanza di Protezione Civile rispetto alla quale in queste ore si sta completando l’elenco dettagliato dei Comuni da coprire e al tempo stesso un decreto legge che con riferimento a quei Comuni, e quindi alla impossibilità materiale di svolgere le funzioni più ordinarie, beneficeranno della sospensione dei termini fiscali, contributivi, giudiziari, di tutto ciò insomma che scade".

In sostanza, come è stato per altre calamità e anche per la pandemia, il primo passo è dare respiro a cittadini e imprese con la moratoria degli adempimenti fiscali, con le dichiarazioni dei redditi che potranno essere presentate più avanti di qualche settimana e i versamenti di Iva e imposte dirette e contributi previdenziali che potranno essere effettuati tra qualche mese. Il che implica, però, la previsione di una successiva rateizzazione di quanto non pagato. Settembre o dicembre il limite possibile dello slittamento.

Analoga previsione riguarderà la sospensione e la proroga dei termini dei giudizi pendenti nei differenti ambiti: penali, civili, tributari. Mentre per le rate di mutui e prestiti saranno le banche a dover fare loro parte. In questo primo pacchetto rientrano anche: l’erogazione dei contributi per i cittadini sfollati dalle rispettive abitazioni; la concessione della cassa integrazione per i lavoratori delle imprese con attività sospesa; la possibilità di contributi ad hoc per imprenditori e commercianti che hanno dovuto chiudere. La seconda e più impegnativa tappa partirà dalla conta dei danni e dal reperimento dei fondi: sempre domani la Meloni incontrerà il presidente Stefano Bonaccini a Palazzo Chigi con le parti sociali della Regione. Il punto è recuperare rapidamente almeno 2-3 miliardi per la prima fase: "Le risorse che servono saranno individuate", spiega la premier, escludendo i fondi del Pnrr ma non altri fondi dell’Europa, come il Fondo di solidarietà.

A parte il capitolo rilevante delle infrastrutture pubbliche da rimettere in piedi, certo è che nel merito gli interventi in ballo per i privati saranno più modellati sui contributi erogati per la ricostruzione post-terremoto nell’Italia centrale che sui ristori del Covid. Dunque, contributi per ricostruire immobili civili e produttivi, contributi per le coltivazioni agricole e le produzioni industriali perdute. Anche con l’aggiunta della gratuità delle garanzie per le imprese che ricorreranno al credito.