Venerdì 26 Aprile 2024

Covid, Rezza (Iss): "Situazione migliora, ma molto lentamente"

Per l'epidemiologo "Rimane elevato il numero dei decessi e delle terapie intensive". La raccomandazione: cambiare l'aria in casa

L'epidemiologo dell'Iss Gianni Rezza (ImagoE)

L'epidemiologo dell'Iss Gianni Rezza (ImagoE)

Roma, 8 dicembre 2020 - A fare il punto sull'andamento dell'epidemia da Covid in Italia è oggi  il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, che sottolinea: "Nelle ultime 24 ore abbiamo avuto 14.442 positivi, con un rapporto di poco al di sotto del 10%. C'è una tendenza a una lieve diminuzione ma non particolarmente veloce o accentuata, ma rimane elevato il numero dei decessi". 

Insomma, il calo dei contagi non corre veloce come tutti speravamo. Tanto che lo stesso Rezza avverte: "Dobbiamo continuare con le misure prese e implementarle: appena le allentiamo, la curva dei nuovi casi risale".

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Quanto agli ingressi in terapia intensiva, l'epidemiologo sottolinea che "resta ancora molto elevato il numero degli ingressi in terapia intensiva, che saranno gli ultimi indicatore a scendere". "Abbiamo una diminuzione sensibile delle ospedalizzazioni in area medica - ha aggiunto Rezza - e di contagi in alcune regioni, come Lombardia e Toscana, mentre al Sud restano ancora elevati i contagi in Puglia e Sicilia". Per Rezza, dunque, alla discesa dell'indice Rt "è corrisposta una discesa di nuovi contagi ma serve ancora prudenza per evitare di far ripartire la curva come è successo in estate".

Aerare la casa: 5-10 minuti ogni ora

"Tra i pilastri dell'azione anti contagio, con il distanziamento, l'uso delle mascherine e l'igiene figura anche la corretta gestione del ricambio d'aria all'interno degli ambienti chiusi", ha sottolineato Gaetano Settimo, del dipartimento Ambiente e Salute dell'Iss. "Parlo sia di ricambio naturale sia di ricambio meccanico, nel caso di edifici dotati di specifici impianti di ventilazione - ha continuato Settimo - In particolare per gli ambienti domestici abbiamo ribadito più volte quanto sia importante aprire finestre e balconi", quanto questo possa rappresentare "un elemento di mitigazione del rischio".

Ma per quanto tempo bisogna aerare? In linea di massima, ha spiegato Settimo, "le finestre andrebbero aperte per 5-10 minuti ogni ora: naturalmente questa indicazione può risentire delle dimensioni della stanza, del tipo di attività che vi viene svolta, del numero delle persone presenti, ma si tratta di una base importante di partenza per ridurre le concentrazioni del virus e mantenere una condizione microclimatica di buona qualità. Questo vale ancora di più in vista delle feste e dei pranzi festivi". "Naturalmente - ha concluso Settimo - bisogna fare attenzione a non abbassare eccessivamente le temperature all'interno dei nostri appartamenti e, specie nelle grandi città, occorre aprire le finestre più lontane da vie trafficate per evitare l'introduzione dell'inquinamento esterno".

"Negli ambienti domestici abbiamo una scarsa attenzione ai ricambi dell'aria e questo può rappresentare un elemento di criticità per la diffusione delle particelle virali di sarsCov2", sottolinea Gaetano Settimo, del Dipartimento Ambiente e Salute dell'Iss, alla conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica. E insiste: "La qualità dell'aria degli ambienti indoor è un elemento di criticità per la diffusione delle particelle virali. Il ricambio d'aria di tutti gli ambienti chiusi è fondamentale".  Anche Rezza sottolinea: "Il ricambio dell'aria è molto importante: laddove c'è ricambio d'aria c'è minore probabilità di diffusione dell'infezione da SarsCov2. È assolutamente importante non fare ristagnare l'aria".