Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, al Sud rientri di massa. Come funziona lo screening

In Sicilia 11mila i registrati, in Puglia nominato superesperto. Ma c'è chi sgarra: la procura di Agrigento indaga sul video di due rientrati dalla zona rossa che girano per la città

Jole Santelli: monitoraggio Covid 19 in Calabria

Jole Santelli: monitoraggio Covid 19 in Calabria

Roma, 9 marzo 2020 - Nel caos crescente del coronavirus - con l'aumentare dei casi e della paura - le regioni del Sud sono seriamente preoccupate per il 'controesodo' dei loro abitanti che vivono nelle zone rosse e sono tornati in massa. Con ogni evidenza nella pratica è difficile, se non impossibile, imporre a tutti i potenziali contagiati la quarantena come ieri hanno deciso di fare parecchi governatori, da Michele Emiliano a Jole Santelli. Il vero problema, segnalano in molti, è che il sistema sanitario delle regioni del Sud non è in grado di fronteggiare un'emergenza coronavirus, visto che anche il Nord più attrezzato è in forte affanno.

E dal Codacons arriva un appello a tutti i sindaci dei comuni non in zona rossa: chiudete tutti i locali pubblici dalle 18 in poi. "Nelle zone della movida di città come Napoli, Palermo e Roma, ma anche nei comuni più piccoli, è impossibile far rispettare le distanze minime tra le persone -  spiega il presidente Carlo Rienzi - I giovani si accalcano l'uno sull'altro, dentro e fuori dai locali, mettendo a repentaglio la loro salute e quella pubblica e incrementando il rischio di contagi".

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Agrigento, indagini su due ragazze

Sui social gira un video con due giovani donne che arrivano dalle zone rosse e che vanno in giro ad Agrigento scherzando e ridendo sul decreto del Governo. E ieri è finito anche nelle mani degli inquirenti, che adesso stanno per identificare le due donne che hanno violato il Dcpm. Sul video è intervenuta anche la Procura di Agrigento: "In relazione ad alcuni video che circolano sui social network", la Procura della Repubblica di Agrigento "ricorda che violare le cosiddette zone rosse integra il reato di cui all'art. 650 c.p. che prevede la pena dell'arresto fino a tre mesi".

"Si ricorda poi , anche al fine di evitare di incorrere nel più grave reato di cui all'art. 438 c.p., che le persone che provengono dalle suddette zone devono mettersi a disposizione della competente autorità sanitaria al fine di impedire il propagarsi della epidemia". Si rappresenta, "infine, che la diffusione di false notizie sulla epidemia in corso sui social network può integrare il reato di "procurato allarme" di cui all'art. 658 cp".  

La Procura sottolinea che polizia e carabinieri "stanno già identificando i responsabili di alcune gravi condotte diffuse ieri su internet".

"Fuga da Milano? Regalo al virus"

Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo Oms e consigliere del ministro Speranza, avverte: "Nella zona Lombardo-Veneta c'è ancora un incremento molto forte, allargandosi verso la parte alta dell'Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Marche. Nel resto d'Italia non c'è ancora la diffusione R2, dobbiamo cercare di evitare. Fuga da Milano? Un regalo al virus, dandogli la possibilità di spostarsi da una parte all'altra del Paese non abbiamo fatto altro che agevolarne la diffusione. Le varie ordinanze sono state ricondotte a un'unica ordinanza della Protezione Civile che ribadisce che i cittadini non devono allontanarsi dalle zone rosse e se lo fanno è esclusivamente per ragioni di assoluta urgenza, per il resto è affidato ai controlli da una parte e dall'altra al buon senso".

Ritorno in Sicilia, 11mila si registrano

 Boom di iscrizioni, nelle ultime ore, al portale della Regione siciliana per segnalare la propria provenienza dalle zone a rischio contagio del Nord Italia. Si è passati da 1.500 a 11 mila registrazioni, effetto delle due ordinanze del governatore Nello Musumeci che hanno trasformato la facoltà in obbligo. In base ai provvedimenti firmati ieri, è obbligatoria la quarantena per chi nelle ultime due settimane è stato nelle zone rosse. In particolare, i territori di provenienza coinvolti sono quelli inseriti nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri: tutta la regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, oltre alle zone a rischio epidemiologico, così come identificate dall'Oms. Tutti coloro che siano anche semplicemente transitati in tali aree devono comunicarlo al proprio Comune, al dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria competente per territorio o al proprio medico.

E hanno l'obbligo di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni dall'arrivo; divieto di contatti sociali, di spostamento e di viaggi; rimanere raggiungibili per ogni eventuale attività di sorveglianza.

La registrazione va effettuata sul portale www.siciliacoronavirus.it. Per ulteriori informazioni si puà contattare il numero verde 800.45.87.87. "Registratevi e fate registrare gli altri", aveva scritto il presidente della Regione sulla propria pagina Facebook. 

Emiliano nomina superesperto coronavirus

Il governatore pugliese Michele Emiliano ha nominato un superesperto: il professor Pietro Luigi Lopalco. "In un momento difficile abbiamo schierato al nostro fianco, al fianco dei pugliesi, uno dei massimi esperti italiani per le gestione dell'emergenza coronavirus - dichiara il governatore - l'esperienza del professor Lopalco, eccellenza pugliese che torna da oggi a lavorare nella sua regione, ci darà un enorme aiuto a implementare un sistema che protegga i cittadini e le cittadine da queste epidemie". 

Poi rende noti i dati delle registrazioni: "Il totale delle persone che si sono autosegnalate per essere rientrate in Puglia assommano a 9mila 362. Solo ieri erano 2mila", dice il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ad Agorà. Il governatore osserva che si tratta di persone che "sanno che in Puglia il sistema sanitario funziona e quindi nella scelta preferiscono stare qui piuttosto che al Nord".

Calabria, Santelli: censimento per coronavirus

"Invitiamo chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi 14 giorni, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, a compilare la scheda censimento per i monitoraggio dei rischi da Coronavirus", è l'appello via social della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, che nel post inoltre pubblica anche il link del sito istituzionale dell'ente - http://emergenzacovid.regione.calabria.it - attivato per la compilazione della scheda. "E' importante - aggiunge - perché ci permette monitorare il flusso degli arrivi, le località di destinazione e lo stato di salute delle persone interessate. Tutto nel rispetto della privacy di ogni cittadino".

E a la7, Santelli aggiunge: " Ho chiesto e imposto il controllo per tutte le destinazioni. Dobbiamo anche confidare nella collaborazione di chi è tornato, perché tutti i positivi fin qui in Calabria erano tornati dal Nord. Vogliamo evitare di trovarci noi in una situazione che non siamo in grado di fronteggiare. Meglio dire le cose chiaramente". Il conteggio dei calabresi rientrati a casa "non c'è ancora precisamente, perché - spiega - devono arrivare gli ultimi treni e bus, basti pensare che ieri sera erano attesi circa 80 pullman. Un rischio anche per le persone che sono scese. Su questi pullman si verifica il biglietto d'ingresso e si consegna la quarantena obbligatoria. Abbiamo centri abbastanza piccoli in Calabria, il controllo dei sindaci è abbastanza forte".