Giovedì 2 Maggio 2024

Bimbo morto a Casal Palocco (Roma), Salvini: via la patente ai cretini al volante. E chiudere i social

Il ministro delle Infrastrutture torna ad evocare la stretta sul codice della strada (che sta riformando). Altamura: urgente un decreto prima dell’esodo

Roma, 15 giugno 2023 – Nuovo codice della strada e morte del bambino di 5 anni a Casal Palocco: il ministro Salvini torna a evocare l’ergastolo della patente. “Un bimbo di cinque anni è morto alle porte di Roma, pare fosse in svolgimento una competizione social di youtuber in 5 su una Lamborghini che hanno stritolato questo bimbo. Se sei recidivo e togli la vita a una persona perché sei un cretino al volante, tu la patente non la vedi più per il resto di tuoi giorni, non è che la sospendo per qualche mese”.

Salvini, ai cretini al volante via la patente per sempre
Salvini, ai cretini al volante via la patente per sempre

Salvini: via patente e social ai cretini al volante

Così il ministro delle Infrastrutture all’assemblea di Confcooperative. “Noi possiamo anche studiare, proporre ed approvare un nuovo codice della strada, come stiamo facendo, aumentando educazione, controlli e sanzioni, per proteggere e salvare vite sulla strada. Ma di fronte a certa stupidità, che si trasforma in tragedia, ci si può solo fermare. Sperare in punizioni esemplari (rimuovendo anche le pagine social ai responsabili), pregare per chi non c’è più, abbracciare chi è sopravvissuto”. Casal Palocco, a Roma.

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L’intervento di Salvini 

Altamura: urgente un decreto prima dell’esodo

Ma non c’è tempo da perdere, suggerisce Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona. "Dopo il grave incidente di Roma in cui è deceduto un bambino di 5 anni a bordo di una autovettura, colpita da un suv con 5 ragazzi che stavano effettuando video per poi pubblicarli su Youtube, occorre che il Governo intervenga con un decreto-legge in urgenza e prima dell’esodo estivo”, dichiara il comandante, che è anche componente del Tavolo di Coordinamento delle Polizie Locali in Anci. “Sulle strade -  aggiuge - occorre ormai parlare di violenza e non più di fatalità o di un destino beffardo. Siamo ancora in attesa delle norme, richieste da anni, che introducano la sospensione della patente alla prima violazione per l’utilizzo del cellulare alla guida, ma qui siamo di fronte ad una arroganza stradale travolgente, tale da imporre anche una specifica aggravante per l’omicidio stradale. Oggi non vi è un aumento delle pene per chi ammazza alla guida mentre messaggi, oppure mentre si filma per pubblicare le proprie gesta sui social network”.

I controlli sono aumentati ma non bastano

Per Altamura, “i controlli sulle strade urbane sono stati aumentati grazie a nuove assunzioni di agenti di polizia locale, ma non bastano rispetto al numero di sinistri con automobilisti alterati alla guida da alcol e droga. Occorre maggiore consapevolezza e una volontà di affrontare in maniera organica una riforma del codice della strada, che ha compiuto 30 anni ma che non risponde più alle violenze quotidiane sulle strade italiane, da nord a sud, senza eccezioni”.