Giovedì 2 Maggio 2024

Milano Sanremo 2017, orari, diretta tv e favoriti

Peter Sagan è ancora una volta l'uomo da battere alla Classicissima di Primavera, che però non ha mai vinto. L'Italia si aggrappa a Colbrelli e Felline per interrompere un digiuno lungo 11 anni Milano-Sanremo, cronaca e vincitore

Peter Sagan favorito per la Milano Sanremo (LaPresse)

Peter Sagan favorito per la Milano Sanremo (LaPresse)

Sanremo (IM), 18 marzo 2016 - E' il gran giorno della Milano-Sanremo 2017. L'ultima maglia arcobaleno a sfrecciare davanti a tutti sul rettilineo di via Roma è stata quella di Beppe Saronni, il 19 marzo 1983. Da allora, 34 anni sono passati e nessun altro campione del mondo in carica è più riuscito a vincere la classicissima di primavera. Ci riprova, oggi, quel fenomeno che risponde al nome di Peter Sagan. Il percorso è quello ormai noto. Gli orari: la corsa è partita poco dopo le 10 da Milano. La diretta tv parte su Rai Sport dalle ore 13 e in simulcast su Rai 2 a partire dalle 14. Live anche su Eurosport 2 dalle 14.15.

Milano-Sanremo, cronaca e vincitore

Cronotabella. Le ultime edizioni sono state coperte ad una media intorno ai 42 km/h: ipotizzando un'andatura analoga anche oggi, la corsa, che scatta da Milano alle 10.10, transiterà sul Passo del Turchino alle 13.41, attaccherà la sequenza dei Capi (Mele, Cervo e Berta) alle 15.47 - ora del passaggio previsto da Laigueglia -, sarà sulla Cipressa alle 16.37 e in cima al Poggio alle 16.59. L'arrivo in via Roma, pochi minuti più tardi, alle 17.06. Minuto più, minuto meno.

SAGAN - Lo slovacco iridato a Richmond 2015 e Doha 2016 è reduce dal successo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne del mese scorso e dai due centri alla Tirreno-Adriatico di una settimana fa, compresa la spettacolosa vittoria sui muri di Fermo in una tappa in cui ha dato la paga ai più forti uomini da gare a tappe in circolazione, Quintana in testa.

Alla sua settima Classicissima, il fuoriclasse della Bora-Hansgrohe proverà a migliorare i quarti posti del 2012 e 2015 e soprattutto il secondo del 2013, obiettivo che, se centrato, significherebbe mettere in bacheca la seconda monumento dopo il Fiandre dello scorso anno. Sagan sa di essere l'uomo da battere ma non si scompone: «Non sento alcuna pressione, sono sempre tra i favoriti ad ogni corsa a cui partecipo e quindi ci sono abituato», dice lui nelle dichiarazioni della vigilia. In fondo, sa anche di essere uno dei pochi, se non l'unico, a poter giocare su due tavoli, avendo nelle corde sia l'attacco sul Poggio, sia la volata vincente. Tutti i suoi avversari, invece, di cartucce da sparare ne avranno solo una: chi sul rettilineo finale di via Roma, chi cercando di anticipare la volatona.

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I VELOCISTI - Proprio lo sprint, a ranghi piò o meno compatti, è l'epilogo più probabile tenendo in considerazione lo svolgimento delle ultime edizioni. E allora attenzione anche al campione uscente Arnaud Démare, che alla Parigi-Nizza ha dimostrato di andare forte come se non più di un anno fa, e a John Degenkolb che la Sanremo la vinse nel 2015 e che sembra essersi ormai messo alle spalle le vicissitudini della scorsa stagione. Altri nomi buoni in caso di volata, quelli di Nacer Bouhanni, sbloccatosi mercoledì alla Nokere Koerse; Alexander Kristoff, re nel 2014; e Ben Swift, il britannico del Team Emirates che è nome forse poco noto ai più, ma in carriera vanta già due podi alla Classicissima, chiusa in terza posizione tre anni fa e in seconda nel 2016.

Grosso punto interrogativo, invece, sulle condizioni di Fernando Gaviria: il 22enne colombiano era tra i grandi favoriti della vigilia, ma in seguito ad una brutta caduta nell'ultima rifinitura di ieri si presenta al via dolorante al polso destro, con tutte le incognite che questo potrebbe comportare in una volata lanciata dopo circa sette ore e 300 km in sella alla bicicletta. In caso di defaillance del giovane talento sudamericano, in casa Quick Step c'è pur sempre quell'antico campione che risponde al nome di Tom Boonen, signore incontrastato delle classiche del nord ma mai vincitore a queste latitudini, pur avendo sfiorato il colpo grosso più di una volta (4º nel 2006, 3º nel 2007 e 2º nel 2010): Tommeke è all'ultimo mese di attività - porrà fine alla sua esaltante carriera il 9 aprile, alla Parigi-Roubaix, dando la caccia a quello che sarebbe il suo quinto successo all'Inferno del Nord, impresa mai riuscita a nessuno - e sarebbe una bella favola vederlo vincere la Sanremo proprio all'ultimo assalto.

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Pure il vecchio Mark Cavendish, trionfatore nella città dei fiori nell'ormai lontano 2009, non ha rubato l'occhio nelle prime uscite del 2017 e parte a fari spenti al punto, forse, di lasciare i gradi di capitano della Dimension Data al norvegese Edvald Boasson Hagen. Non sembra essere al 100% nemmeno Caleb Ewan, ritiratosi dalla Tirreno-Adriatico per un'influenza e forse ancora troppo acerbo su simili distanze, per quanto la punta di velocità del 22enne australiano abbia pochi eguali nel gruppo.

GLI ATTACCANTI - Poi ci sono i guastatori, vale a dire coloro che cercheranno di rovinare la festa ai velocisti con un attacco tra Cipressa e Poggio. Un nome su tutti, quello del campione olimpico Greg Van Avermaet, uno che ha pochi rivali nelle corse di un giorno ma che, incredibilmente, a quasi 32 anni attende ancora di vincere la sua prima classica monumento. In questa stagione Van Avermaet si è però confermato bestia nera di Sagan battendolo alla Het Nieuwsblad per la seconda volta di fila, e chissà non gli riesca di segnare un altro punto a suo favore proprio nel primo grande appuntamento dell'anno. In alternativa, attenzione a quello che potrebbe combinare Michael Matthews: l'australiano è corridore veloce, ma non abbastanza da avere ragione degli sprinter puri in uno scontro diretto, e potrebbe quindi avere tutto l'interesse a cercare di anticiparli. Alla Parigi-Nizza ha dimostrato di volare, disputando una grandissima cronometro a Mont Brouilly e tenendo le ruote dei migliori sul Col d'Éze, potrebbe quindi essere una scheggia impazzita quando, questo pomeriggio, il gruppo attaccherà il Poggio. Parlando di mine vaganti, non si può non citare il nome del belga Tim Wellens, soprattutto in caso di maltempo; e poi attenzione a Julian Alaphilippe e Tom Dumoulin, al vincitore della Strade Bianche Michal Kwiatkowski e a quel vecchio marpione di Philippe Gilbert.

GLI ITALIANI - In casa Italia, c'è da interrompere un digiuno che dura ormai dall'exploit di Pippo Pozzato nel 2006: undici anni senza successi sono uno dei periodi di astinenza più lunghi nella storia della Sanremo, secondo solo alle 17 edizioni di magro trascorse tra il bis di Loretto Petrucci nel 1953 e l'impresa solitaria di Michele Dancelli nel 1970. Le nostre maggiori speranze sono riposte su Sonny Colbrelli, vincitore di una bella tappa in volata all'ultima Parigi-Nizza al cospetto di alcuni tra gli sprinter più forti in circolazione, e su Fabio Felline che il mese scorso, da queste parti, ha dominato il Trofeo Laigueglia. Il piemontese ha una gran gamba e l'ha dimostrato anche in altre occasioni - pensiamo alla Vuelta a Andalucía corsa in appoggio a Contador, o ad una Strade Bianche corsa tutta in rimonta dopo una serie di guai meccanici e chiusa a ridosso della top 10 -, ma per regalarsi la Sanremo deve fare il vuoto sul Poggio.

Altri azzurri che partono quantomeno con la speranza di strappare un piazzamento sono Diego Ulissi - sebbene il freddo e le lunghe distanze siano state spesso indigeste al livornese, quest'anno a segno al Gp Costa degli Etruschi -, Matteo Trentin, Oscar Gatto, Daniele Bennati, Giovanni Visconti, Alberto Bettiol e i velocisti Sacha Modolo ed Elia Viviani, sebbene questi ultimi due appaiano un gradino al di sotto degli uomini-jet più quotati. Grande assente, il campione italiano Giacomo Nizzolo logorato da una tendinite, e non sarà della partita nemmeno Vincenzo Nibali, reduce da una Tirreno bene al di sotto delle sue possibilità. Chi invece ci sarà, ancora, è proprio Pozzato: dura, però, aspettarsi qualcosa di più di una comparsata in testa al gruppo da parte dell'ormai 35enne corridore della Wilier-Triestina. Ben felici di essere smentit, in caso contrario.