Domenica 5 Maggio 2024

Strade Bianche 2017, bis di Kwiatkowski

Il polacco, già a segno nel 2014, precede Van Avermaet e Wellens, ritirato il campione del mondo Sagan. Tra le donne trionfa l'azzurra Elisa Longo Borghini

Il tripudio di Michal Kwiatkowski in piazza del Campo nell'edizione 2017

Il tripudio di Michal Kwiatkowski in piazza del Campo nell'edizione 2017

Siena, 4 marzo 2017 - La prima Strade Bianche senza Fabian Cancellara - il fuoriclasse svizzero tre volte vincitore, e al quale è stato dedicato il tratto sterrato di Monte Sante Marie - è la seconda a finire nel carniere di Michal Kwiatkowski, polacco che alla faccia dei soli 26 anni ha già un palmares di tutto rispetto, nel quale spiccano il titolo mondiale di Ponferrada 2014, il Gp Harelbeke dello scorso anno e, appunto, i due trionfi in piazza del Campo. Secondo e terzo posto per due fiamminghi, il campione olimpico Greg Van Avermaet ed il rampante Tim Wellens, quarto il vincitore del 2015 Zdenek Stybar. Corridori, questi ultimi, che Kwiatkowski si è scrollato di dosso a circa quindici chilometri dall'arrivo, rilanciando l'azione dopo lo strappo di Colle Pinzuto, per poi prodursi in una cavalcata solitaria che gli ha consentito di diventare il primo, dopo Cancellara, a concedere il bis in quella che è la più giovane delle grandi classiche del ciclismo.

Nata soltanto nel 2007 sull'esempio dell'Eroica rivolta agli amatori, infatti, grazie al suo mix di strade sterrate e paesaggi stupendi la Strade Bianche si è subito imposta come una delle corse più affascinanti dell'intero calendario, e l'ammissione al circuito World Tour avvenuta quest'anno non ha fatto altro che certificare quello che era già un dato di fatto. L'edizione 2017, purtroppo, ha però certificato anche un'altra caratteristica della gara toscana: quella di essere corsa decisamente ostica per i nostri corridori. In undici anni una sola vittoria italiana, quella di Moreno Moser nel 2013, e oggi addirittura nessun azzurro nei primi dieci, nonostante fossero molti i nomi su cui puntavamo nella speranza, quantomeno, di un buon piazzamento.

Alla fine il migliore degli italiani è stato Matteo Trentin, già protagonista alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne di domenica scorsa e rimasto nel vivo della bagarre fino a una ventina di chilometri dalla conclusione. Subito fuori dai giochi, invece, la rivelazione della scorsa edizione Gianluca Brambilla, ma anche i vari Diego Rosa, Vincenzo Nibali, Fabio Aru e Fabio Felline - quest'ultimo rallentato da cadute e guai meccanici -, presentatisi tutti a Siena con ambizioni e, invece, rimasti nelle retrovie quando il gruppo si è spezzato proprio sulla salita di Monte Sante Marie, quella dedicata a Cancellara, a oltre 50 km dal traguardo. D'altra parte l'abbondante pioggia caduta nella prima parte di gara ha avuto l'effetto di rendere la corsa ancora più dura. Oltre ai nostri, a rimanere nella rete è stato anche il bicampione del mondo in carica Peter Sagan, limitato da un'influenza e ritiratosi a circa 60 km dal traguardo.

TRA LE DONNE TRIONFA LONGO BORGHINI - Fortuna che a salvare il bilancio di casa Italia ci abbia pensato la corsa femminile, che ha visto il trionfo di Elisa Longo Borghini. La piemontese ha preceduto di una manciata di secondi la polacca Katarzyna Niewiadoma, la britannica Elizabeth Deignan e le olandesi Lucinda Brand e Annemiek Van Vleuten, arrivate tutte alla spicciolata dopo una corsa ancor più massacrante, perché disputatasi interamente sotto la pioggia che ha invece risparmiato gli uomini nelle battute finali. Per la Longo Borghini, già vincitrice del Fiandre e della classifica della Route de France nel 2015 e medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Rio 2016, un'altra perla da incastonare in una palmarès di livello assoluto.