Venerdì 17 Maggio 2024
MARCO GAVIGLIO
Sport

Nacer Bouhanni, il Giamburrasca che sogna la Sanremo

A tre giorni dalla Classicissima, il talentuoso ma spesso fuori dalle righe velocista francese torna al successo alla Nokere Koerse: sabato, in via Roma, ci sarà da fare attenzione anche a lui

Primo centro del 2017 per Nacer Bouhanni, senza rivali alla Nokere Koerse (Twitter)

Primo centro del 2017 per Nacer Bouhanni, senza rivali alla Nokere Koerse (Twitter)

Nokere (Belgio), 15 marzo 2017 - Sesto nel 2015 e quarto lo scorso anno, quando un salto di catena negli ultimissimi metri gli ha impedito di cogliere come minimo un piazzamento sul podio, Nacer Bouhanni è ancora una volta tra i papabili alla conquista della Milano-Sanremo di sabato prossimo. Intanto, il forte velocista francese con un passato da pugile ha finalmente centrato, questo pomeriggio, la sua prima vittoria del 2017: sua la 72ª edizione della Nokere Koerse, semiclassica belga caratterizzata dall'arrivo su uno strappo in pavé di quattrocento metri su cui il portacolori della Cofidis si è letteralmente tolto tutti di ruota. Bouhanni ha infatti vinto quasi per distacco nei confronti del campione britannico Adam Blythe e del belga Joeri Stallaert.

L'importanza del successo odierno va però oltre il prestigio della corsa in sé, perché contribuisce a rinfrancare il morale di un corridore tanto talentuoso quanto scostante se non, addirittura, autolesionista. Come non dimenticare, ad esempio, la scazzottata in albergo alla vigilia dei campionati nazionali dello scorso anno che gli è costata una ferita alla mano proprio a pochi giorni dal via del Tour de France, e la conseguente rinuncia alla Grande Boucle? Oppure, sempre nella scorsa stagione, i due declassamenti rimediati in una tappa della Parigi-Nizza e soprattutto al Gran Premio di Amburgo; per quanto, in quest'ultimo caso, a fronte di una scorrettezza davvero veniale, punita con eccessivo zelo dai giudici forse suggestionati dalla nomea di "cattivo" che, a ragione o a torto, il 26enne di Épinal si è ormai costruito in questi suoi primi anni di carriera ad alta velocità.

Genio e sregolatezza è una formula spesso abusata, ma che calza davvero a pennello quando si parla di un corridore che, per un motivo o per l'altro, tende a steccare tutti gli appuntamenti nei quali è più atteso: da questo punto di vista, l'ultima delusione risale appena alla scorsa settimana, con il precoce ritiro dalla Parigi-Nizza proprio nei giorni in cui la maglia gialla era portata dall'ex compagno di squadra e nemico giurato Arnaud Démare. Proprio quel Démare che a fine 2015 ha costretto Bouhanni a lasciare la FDJ per accasarsi alla Cofidis, e che sabato partirà da Milano con il numero uno sulla schiena, a ricordo del clamoroso successo di un anno nella corsa più agognata dai velocisti di tutto il mondo. Una rivalità tutta francese che va ad aggiungersi ai tanti motivi di interesse della Milano-Sanremo ormai alle porte, e che si aggiunge al dualismo tra Peter Sagan e Fernando Gaviria esploso nei giorni scorsi alla Tirreno-Adriatico, e alle speranze di casa Italia riposte soprattutto sui rampanti Sonny Colbrelli e Fabio Felline: c'è infatti da sfatare un tabú che alla Classicissima dura ormai da undici anni, e cioè dall'exploit di Pippo Pozzato nel 2006.