Minucci e Banchi alzano la coppa dello Scudetto (LaPresse)
Siena, 7 Ottobre 2016 – Un pezzo di storia della pallacanestro recente non c'è più: il Tribunale Federale, riunitosi oggi a Roma, ha infatti scelto la linea dura contro la Mens Sana Basket – fallita il 9 Luglio 2014 – e contro alcuni dei suoi dirigenti, che erano stati deferiti per violazione dell'articolo inererente alla frode sportiva del codice di giustizia della FIP, e ha stabilito la revoca degli Scudetti vinti dalla compagine toscana nelle stagioni 2012 e nel 2013, di ben due Coppe Italia e della Supercoppa conquistata nel 2013.
Il tribunale ha inoltre disposto, come richiesto nell'udienza di ieri dall'accusa, la radiazione degli ex dirigenti menssanini Ferdinando Minucci – ex presidente e general manager del club biancoverde – Olga Finetti e Paola Serpi. A loro “è fatto quindi divieto – come recita il comunicato diramato dalla Federazione Italiana Pallacanestro questo pomeriggio – di partecipare, sotto qualsiasi veste o qualifica a qualunque attività federale o sociale nell'ambito della Federazione Italiana Pallacanestro (artt.1 e 59 commi I b e III R.G., art.16 R.G.)”.
Sanzione più blanda invece per gli altri manager della Mens Sana Basket sotto processo che sono Cesare Lazzeroni Luca Anselmi – inibiti fino all'8 ottobre 2019 – e Jacopo Menghetti che è stato inibito per soli 9 mesi e potrà quindi tornare a svolgere mansioni nelle vesti di tesserato FIP l'8 Luglio.
A quanto si apprende i trofei revocati non saranno riassegnati dal momento che l'organizzazione del campionato di Serie A divisa in stagione regolare e playoff non permette una attribuzione certa dei trofei. Per quanto riguarda la Polisportiva Mens Sana, i legali rappresentanti della polisportiva aspetteranno il deposito delle motivazioni della decisione – previsto entro 10 giorni – e poi decideranno il da farsi. Si chiude così una delle vicende più spiacevoli e tristi dell'epoca recente della pallacanestro italiana. La palla adesso passa ai protagonisti di quei successi che ora sicuramente faranno sentire la loro voce anche se oramai è tutto già deciso.