Milano, 28 novembre 2014 – Che cuore. C’è intensità, rabbia, grinta e coesione in un’Olimpia che, pure falcidiata dagli infortuni, riesce a giocare alla pari sul campo della formazione probabilmente con maggior talento di tutta l’Eurolega. Manca solo la vittoria, e non è certo poco, ma l’EA7 mette sul parquet grande carattere, segnando a referto forse la miglior partita di questa competizione e conquistando almeno il rispetto di un grande avversario, se non la vittoria. Sorride il Barca allora, con il settimo successo consecutivo, ma esce a testa alta e petto in fuori l’Armani, nonostante la sconfitta 84-80.
Costretto a fronteggiare l’emergenza infermeria (fuori capitan Gentile e Moss, con Kleiza non ancora del tutto recuperato) Banchi approccia la partita con un quintetto inedito che vede scendere contemporaneamente sul parquet i tre “lunghi” Melli, Samuels e James. Milano parte con grande concentrazione in difesa e con un ottimo, e sorprendente, Shawn James in versione assistman. I padroni di casa però rispondono con un monumentale Tomic e un paio di contropiedi mortiferi guidati da Huertas, anche se l’Olimpia grazie alle folate offensive di Ragland riesce comunque a chiudere il primo quarto in vantaggio sul 16-19.
L’Armani gioca bene sull’onda dell’entusiasmo e, complici anche le polveri bagnate dall’arco dei blaugrana, con 9 punti in fila di Hackett, Cerella e Samuels infila anche il +12. Il lungo giamaicano in particolare è maestoso su entrambi i lati del campo ma i padroni di casa trovano più confidenza da tre col giovanissimo Hezonja e riescono a riavvicinarsi fino al 36-42 che chiude il primo tempo.
Si gioca ad altissimo livello. Milano ha pazienza in attacco e cerca sempre la soluzione più comoda, con Brooks sugli scudi, mentre i padroni di casa pungono soprattutto in contropiede e l’Olimpia si riporta così sul +11 (43-54) dopo 6’. I padroni di casa però hanno una panchina lunghissima e per la formazione di coach Pascual tocca a Satoransky, con 6 punti consecutivi, rifarsi sotto. A complicare il tutto arrivano poi un paio di decisioni dubbie della terna: i padroni di casa scartano i regali, ringraziano e tornano avanti con Oleson 57-56 all’ultimo mini-break. I biancorossi non mollano e dalla difesa costruiscono il nuovo vantaggio, nonostante un altro tecnico fischiato a favore dei blaugrana. Melli e Hackett sono semplicemente devastanti là davanti ma i catalani restano attaccati alla partita e a 5’ dalla fine il tabellone dice pareggio a quota 70. L’EA7 c’è, fino agli ultimi 7 secondi almeno, quando è la terna in arancio a decidere il match fischiando un antisportivo a Melli invece di sanzionare un semplice fallo, peraltro di Samuels. Il Barcellona non sbaglia, si riporta a più due con palla in mano e chiude il match 84-80.
FC BARCELONA-EA7 ARMANI MILANO: 84-80 (16-19; 36-42; 57-56) FC BARCELONA: Doellman 6, Hezonja 13, Huertas 7, Abrines 11, Navarro, Satoransky 8, Pleiss, Thomas 7, Oleson 10, Lampe 2, Nachbar 2, Tomic 18. All. Pascual. EA7 MILANO: Ragland 6, Brooks 11, Gigli, Cerella 8, Melli 8, Meacham 4, Kleiza 2, James 4, Hackett 21, Samuels 16. All. Banchi