Mercoledì 24 Aprile 2024

I falsi in mostra. La resa dell'arte davanti ai giudici

Le mostre mostrano. A Spoleto, l’anno scorso fu esposto un falso Modigliani. Nessuno battè ciglio (neanche io, per non infierire sul povero Giorgio Ferrara, presidente del Festival dei due mondi). @VittorioSgarbi

Le mostre mostrano. A Spoleto, l’anno scorso fu esposto un falso Modigliani. Nessuno battè ciglio (neanche io, per non infierire sul povero Giorgio Ferrara, presidente del Festival dei due mondi). L’opera, di miserabile esecuzione, fu vista da molti, e la mostra chiuse regolarmente. Oggi a Genova, un prepotente presidente di Palazzo Ducale, piegandosi a pettegolezzi e ai dubbi di due sedicenti esperti, chiude in anticipo la mostra di Modigliani sotto il fuoco di uno studioso appassionato, ma non decisivo, contrapposto al curatore serio, ma non infallibile, Rudy Chiappini, e a una produzione rigorosa, e per l’intervento, a garanzia degli indagati, della magistratura. 

Qindi ben prima della certificazione della accusa. Una scelta inaccettabile, e che il nuovo sindaco deve contraddire e revocare, nel rispetto dei cittadini e dell’istitutuzione, che già in altre occasioni ebbe analoghi inconvenienti. Ma perché i visitatori devono essere privati di una mostra, cui anche il dubbio sulla autenticità dei quadri attribuisce interesse? In nome di quale autorità? Trovo scandaloso che i responsabili di Palazzo Ducale, intimoriti dall’iniziativa giudiziaria, ne abbiano anticipato la chiusura al pubblico a fronte di non accertati falsi: è una forma di grave sottomissione e subordinazione alla magistratura. Allo stato attuale ci sono solo indagati. L’indagine, di per sé, non vuole dire che le opere esposte sono false.

In un percorso di riconoscimento, con curatori rispettabili, se non c’è una prova certa, non si può chiudere una mostra. Anzi, alla luce di questi accadimenti, andava prorogata. La chiusura è un atto inaccettabile contro i cittadini che hanno il diritto, comunque, di vedere quelle opere, perché è una mostra finanziata con soldi pubblici. Mi auguro proprio che il sindaco contraddica chi ha deciso questa inaccettabile resa.

@VittorioSgarbi