Venerdì 3 Maggio 2024

Genova, inchiesta sui falsi Modigliani. La mostra chiude prima

Tre indagati e 21 opere sequestrate dopo l'esposto di un collezionista. La Fondazione palazzo Ducale: "Siamo la parte lesa"

"Nudo Disteso" una delle opere attribuite a Modigliani in mostra a Genova (Ansa)

"Nudo Disteso" una delle opere attribuite a Modigliani in mostra a Genova (Ansa)

Genova 14 luglio 2017 - La Procura di Genova ha in un certo senso fatto chiudere la mostra di Modigliani. Il motivo? L'inchiesta - che vede tre persone indagate e 21 opere sequestrate - sui presunti falsi esposti all'esposizione a palazzo Ducale. Il procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio e il pm Michele Stagno hanno nominato la Fondazione Palazzo Ducale custode giudiziale delle opere, che comunica, "per rispetto del pubblico e dei visitatori di anticipare di tre giorni la conclusione della mostra che pertanto da oggi non sarà più visitabile".

Palazzo Ducale "prende atto dell'iniziativa della Procura di Genova, alla quale ha fornito come doveroso la massima collaborazione. In conseguenza del procedimento in corso e indipendentemente dalle sue evoluzioni e da come si concluderà, Palazzo Ducale ha subito consistenti danni d'immagine e materiali (e rischia di subirne ulteriori) e si configura esclusivamente come parte lesa". 

I FALSI IN MOSTRA - L'inchiesta, affidata ai carabinieri del nucleo operativo tutela patrimonio culturale di Roma, era partita da un esposto del collezionista d'arte toscano Carlo Pepi. Era stato lui a sollevare dubbi sull'autenticità e sull'attribuzione di alcune opere esposte, supportati da una dichiarazione dello studioso d'arte Marc Restellini che aveva scritto: "Questa mostra è dubbia e ho dovuto segnalare questa situazione alle autorità italiane non appena ho visto il contenuto. L'Istituto conosce queste opere, si tratta di falsi, disponiamo di tutta la documentazione e prove scientifiche per confermarlo. Si tratta di falsi noti per almeno un terzo dei dipinti esposti".  I militari avevano nominato una propria esperta, Mariastella Margozzi, che aveva confermato la tesi di Pepi. La procura di Genova aveva così nominato una propria consulente, Isabella Quattrocchi.

LA FONDAZIONE - Palazzo Ducale rimarca "di non avere organizzato direttamente la mostra avendone commissionato la realizzazione e la selezione delle opere, a un partner di prestigio come MondoMostre Skira con cui, da anni, ha avviato una consolidata e importante collaborazione a partire dalle mostre 'Frida Kahlo' e 'Da Van Gogh a Picasso. Capolavori dal Museo di Detroit', quarta mostra italiana per numero di visitatori nel 2016". "MondoMostre Skira - continua la nota - ha scelto un curatore, Rudy Chiappini, per oltre 20 anni direttore del Museo d' Arte di Lugano, curatore riconosciuto di mostre di respiro internazionale, tra cui anche su Modigliani, e mai in alcun modo discusso dalla comunità scientifica". Per questo "Palazzo Ducale ritiene di aver operato con i tradizionali criteri di prudenza e di attenzione sia con l'individuazione di un partner di grande esperienza internazionale (nei confronti del quale e del suo presidente Massimo Vitta Zelman, alla luce della positiva esperienza maturata negli anni, non può che esprimere piena fiducia) sia accettando una curatela scientificamente riconosciuta. Palazzo Ducale conferma la propria fiducia nella magistratura e si riserva di tutelare in ogni sede i propri diritti e la propria immagine".