Giovedì 25 Aprile 2024

Il senso del disgusto: perché certe cose ci fanno schifo?

Un nuovo studio conferma che l'istinto di snobbare odori e cibi disgustanti è un prezioso alleato per preservare la salute

(Foto: SIphotography/iStock)

(Foto: SIphotography/iStock)

Se certi alimenti dall'aspetto sgradevole o alcuni odori poco piacevoli ci "fanno schifo" non dipende necessariamente dal fatto che siamo dei tipi schizzinosi. Secondo la scienza, il nostro senso del disgusto non è altro che un meccanismo difensivo che ci tiene lontani da tutto ciò che potrebbe nascondere la presenza di agenti patogeni. L'ipotesi, che circola già diverso tempo, è stata ora avvalorata da un studio che messo in gioco i nostri "cugini" scimpanzé, al fine anche di capire qualcosa di più sulle origini evolutive del disgusto. COSA FANNO GLI SCIMPANZÉ? Nel 2015 gli scienziati dell'Università di Kyoto (Giappone) si sono recati in Gabon, presso l'International Center for Medical Research di Franceville (CIRMF), per studiare come reagiscono i primati di fronte a un pranzo potenzialmente contaminato. L'indagine ha coinvolto 41 scimpanzé comuni (Pan troglodytes), la specie vivente evolutivamente più affine all'Homo Sapiens. BLEAH! Gli scimpanzé ospiti del centro (21 femmine e 20 maschi), che godono di norma di una dieta vegetariana a base di frutta, verdura e semi di soia, sono stati messi di fronte a tre diverse situazioni in cui avrebbero visto, annusato o toccato qualcosa potenzialmente disgustoso. Nel primo caso le scimmie hanno dovuto fare i conti con un pezzo di frutta posizionato in cima a una montagna di schiuma concepita per sembrare la perfetta replica di un escremento. Il secondo test, che ha messo in gioco l'olfatto, si è servito di una alimento che odorava di sangue, sperma o (sorpresa!) cacca. Nell'ultimo round lo spuntino era collocato in una scatola opaca, e per raggiungerlo bisognava affondare le mani in una sostanza flaccida e umidiccia. MI È PASSATA LA FAME Con opportuni distinguo, si può genericamente affermare che le condizioni poco invitanti hanno compromesso l'appetito degli scimpanzé, facendoli esitare o, nell'ultimo caso , desistere del tutto dal consumare il banchetto. "La cosa fantastica di questi esperimenti è che le risposte osservate sono funzionalmente simili alle nostre, provando così che il meccanismo alla base del loro comportamento è analogo a quello umano", hanno commentato gli autori dello studio. UN SESTO SENSO CHE TIENE LONTANO LE MALATTIE La coordinatrice della ricerca Cecile Sarabian ha sottolineato che "Se gli scimpanzé e altri primati riescono a riconoscere il rischio di contaminazione grazie a vari segnali, le persone con maggiore sensibilità a feci e altri fluidi corporei hanno forse maggiore probabilità di evitare le infezioni, cosa che implica importanti benefici per la salute". Tuttavia, bisogna notare che il fatto che gli scimpanzé si allontanino dal cibo non significa automaticamente che provino disgusto, dato che è difficile fare un valutazione sulle loro emozioni. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Royal Society Open Science.

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