Mercoledì 1 Maggio 2024

Telegram raggiunge i 900 milioni di utenti e pensa alla quotazione in Borsa

L’app di messaggistica, fondata da Pavel Durov, è diventata molto popolare negli ultimi anni sia come strumento di comunicazione per i governi sia per quanti si trovano in zone di guerra

Pavel Durov, fondatore dell'app di messaggistica Telegram (Afp/iStock)

Pavel Durov, fondatore dell'app di messaggistica Telegram (Afp/iStock)

Roma, 11 marzo 2024 - Telegram raggiunge i 900 milioni di utenti e sia avvicina alla redditività, così il suo fondatore Pavel Durov pensa alla quotazione in Borsa. A raccontarlo al Financial Times è lo stesso imprenditore di origine russa. "Speriamo di registrare un utile l'anno prossimo, se non quest'anno", ha dichiarato nell'intervista, la prima dal 2017. Durov, che possiede interamente Telegram, ha rivelato che la società ha ricevuto "offerte di valutazione superiori a 30 miliardi di dollari" da potenziali investitori, tra cui "fondi tecnologici globali in fase avanzata", ma ha escluso al momento di volerla vendere al momento che sta valutando una futura offerta pubblica iniziale. Vogliamo rimanere indipendenti", ha detto.

L'app di messaggistica, diretta concorrente di Whatsapp, è diventata molto popolare negli ultimi anni trasformandosi in uno strumento di comunicazione per i governi e i funzionari di tutto il mondo, nonché un'ancora di salvezza per i cittadini nelle zone di guerra. Questo sebbene alcuni ricercatori abbiano messo in guardia dal fatto che la piattaforma potrebbe rappresentare un focolaio di attività criminali, di contenuti estremisti o terroristici e di disinformazione. Addirittura i più critici ipotizzano che il Cremlino potrebbe avere legami o influenza su Telegram, un'affermazione che però Durov ha respinto come "inesatta".

Secondo fonti riportate dal FT, l'azienda probabilmente punterà a una quotazione negli Stati Uniti una volta che registrerà utili e le condizioni di mercato saranno favorevoli. Durov ha rifiutato di commentare una tempistica limitandosi a dire che sul tavolo ci sono "diverse opzioni".

Telegram ha raccolto circa 2 miliardi di dollari in finanziamenti di debito, da un'offerta obbligazionaria di 1 miliardo di dollari nel 2021, oltre a ulteriori emissioni di 750 milioni di dollari nello stesso anno e di 270 milioni di dollari effettuate lo scorso anno. Gli obbligazionisti potranno convertire il debito senior non garantito in azioni con uno sconto compreso tra il 10 e il 20% rispetto al prezzo dell'IPO di Telegram se il collocamento dovesse avvenire prima della fine di marzo 2026 – un incentivo per la società a quotarsi prima di quella data.

In caso di IPO, Durov ha dichiarato che Telegram prenderebbe in considerazione la vendita di una quota di azioni agli utenti cosiddetti fedeli e ha rivelato inoltre di aver registrato interesse a realizzare un aumento di capitale più piccolo. "Questa rimane una possibilità se volessimo raccogliere fondi, ad esempio, per cimentarci in campi poco esplorati e legati all'intelligenza artificiale", ha aggiunto.

Durov è conosciuto come il "Mark Zuckerbger della Russia" e ha fondato Telegram nel 2013 insieme al fratello. Un tempo sede della libera comunità delle criptovalute, la società ha solo circa 50 dipendenti a tempo pieno.