Martedì 3 Giugno 2025
SABRINA PIGNEDOLI
Tech

Smartphone, ecco tutti i rischi

Esplosioni, dipendenza e malattie: quando il cellulare è nemico. Viaggio nel pianeta della telefonia mobile

Smartphone (Olycom)

Roma, 4 settembre 2016 - Cellulari che esplodono mentre si stanno ricaricando. Quello del Samsung Note 7, ora ritirato dal mercato dall’azienda, non è certamente il primo caso. Negli scorsi anni – se ne ha notizia già a partire dal 2010 – si erano verificati episodi analoghi, che avevano avuto anche conseguenze gravi sugli sventurati proprietari. Sotto accusa erano finiti alcuni tipi di batteria al litio: quando si effettuavano chiamate mentre il telefono era in carica, potevano scoppiare. Ma lo smartphone, diventato ormai un inseparabile ‘compagno’ nella nostra vita quotidiana, non provoca danni solo quando esplode. Sono molti gli studi che dimostrano come un uso eccessivo dei telefonini possa avere ripercussioni sulla salute.

Come tutti gli apparecchi elettronici, lo smartphone può creare una sorta di dipendenza. Due terzi delle persone ha paura di staccarsi dal cellulare e, nel momento in cui si interrompe l’utilizzo per un’intera giornata, le reazioni possono essere simili a chi è dipendente da alcol o droga e si trova in astinenza: tremiti, senso di insicurezza e smarrimento. Casi estremi, ma che rendono bene l’idea di quanto gli smartphone ci stiano condizionando la vita.

Vi è mai capitato di avere la sensazione che il cellulare abbia vibrato e invece, guardando lo schermo, non sono arrivate né chiamate, né messaggi, né mail? Colpa dell’ansia per una chiamata attesa, penserete. Invece non è così semplice. Secondo alcuni studi, si tratta di allucinazioni da vibrazione, un ‘disturbo’ che colpisce nove utilizzatori su dieci.

Gli smartphone, poi, possono creare disturbi al sonno: se tenuti sul comodino durante la notte, come avviene molto di frequente, le luci che emettono possono interferire con il riposo. Inoltre, per chi ascolta anche la musica, soprattutto se ad alto volume, sono stati riscontrati danni all’udito.

Alcuni studi si sono concentrati sulle possibili conseguenze dell’utilizzo dei cellulari nei giovanissimi, considerando che l’87% dei ragazzi tra gli 11 e i 16 anni ne possiede uno. Secondo gli esperti spagnoli dell’istituto di ricerca neuro-diagnostica di Marbella, infatti, basterebbe una telefonata di appena due minuti per interferire con l’attività celebrale del bambino almeno per l’ora successiva. Questo potrebbe provocare, secondo gli studiosi, difficoltà di apprendimento, perdita della concentrazione e alterazione dell’umore. Responsabili di questi fenomeni sarebbero le onde elettromagnetiche che i cellulari emanano.

La disputa sui possibili problemi che potrebbero causare le radiazioni emesse è sorta fin da subito, da quando i telefonini hanno cominciato a diffondersi in massa all’inizio degli anni Novanta. L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), nel 2011, ha inserito le radiofrequenze nella categoria di «possibili cancerogeni per l’uomo». Ma su questo il mondo scientifico è diviso: molti esperti sostengono che nell’etere sono presenti così tante radiazioni che quelle dei cellulari non avrebbero una particolare influenza sull’insorgere di tumori. Il consiglio, tuttavia, è quello di non tenere il telefonino vicino alle parti più sensibili del corpo, come cuore, testa e genitali; è consigliato l’utilizzo di auricolari.

Altri disturbi che possono essere causati da un eccessivo utilizzo dei telefonini sono quelli posturali e articolari. Avere continuamente la testa piegata sullo schermo dello smartphone può provocare dolori cervicali, mentre la scrittura dei messaggi potrebbe causare la tendinite.

Cosa fare di fronte a tutti questi ‘rischi’? Prendere lo smartphone e chiuderlo nel cassetto? Difficile anche solo pensarlo, visto che, volenti o nolenti, questi apparecchi hanno cambiato il nostro modo di comunicare, di lavorare, di relazionarci col mondo. Come sempre il semplice buon senso potrebbe bastare.