Venerdì 26 Aprile 2024

Tamberi salta oltre Rio, ora tutto è possibile

Tamberi supera 2.28 e conquista il diritto a giocarsi il titolo nell’alto: la concorrenza è micidiale, ma lui ha nelle corde l’impresa della vita

Gianmarco Tamberi

Gianmarco Tamberi

Prima di spendere tante parole su Gimbo Tamberi, entrato nella finale dell’alto scavalcando 2,28, beh, lasciatemi proclamare una cosa solo in apparenza banale.

L’atletica leggera è una cosa tremendamente seria. Viene praticata ovunque. Per questo l’undicesimo posto del nostro Yeman Crippa sui 10 mila (vinti dall’etiope Barega, 27’43”22) non va disprezzato. Il ragazzo è secondo tra gli europei, in una prova egemonizzata dagli africani (anche Mo Farah veniva da lì, pur avendo passaporto britannico). Punto.

IL MONDO. Del resto, adesso beccatevi la lista degli avversari che Tamberi ritroverà in pedana per la caccia alle medaglie.

C’è Kerr, neozelandese. C’è Woo, coreano del sud. C’è Nedasekau, il bielorusso. C’è l’australiano Starc. C’è il britannico Gale. C’è il canadese Lovett. C’è il qatarino Basrhim, che è il vero favorito per quanto mostrato nelle qualificazioni. Ci sono gli americani Harrison e McEwen. Ci sono i russi Akimenko e Ivanuk.

L’atletica è meravigliosa perché in ogni angolo della Terra un ragazzo può sognare di vincere un giorno l’Olimpiade. E questo per tanti altri sport invece non è vero.

“NON BENE”. Ma qui sto allungando il brodo e ho lasciato in sospeso la domanda ovvia. Come diavolo ha saltato, Tamberi?

Lui ha risposto così: "Non mi sono piaciuto, ero stato più brillante negli esercizi di riscaldamento. Ci sono delle cose da sistemare, debbo guardare i video e lavorare sull’approccio mentale... ". Curioso che, nel giorno dedicato all’amicizia, lui e il suo amico Greg Paltrinieri conquistino entrambi una finale da giganti.

IL SOGNO. A questo punto possono accadere due cose, in contraddizione totale tra loro. Mi spiego.

Prima ipotesi. Dal 2016, da quando un tremendo incidente nella notte maledetta di Montecarlo gli negò Rio in extremis, e allora era il favorito di tutti, Gimbo vive in compagnia della ossessione olimpica. Ha aspettato cinque anni, uno in più del previsto causa Covid. Ora che ha centrato l’obiettivo minimo, il ragazzo si sblocca e fa il fenomeno in pedana.

Seconda ipotesi. Tamberi non sta al top della condizione, le ultime esibizioni prima di Tokyo sono state modeste e qui ci aspettiamo una finale nella quale devi saltare più di 2,30 per immaginarti con una medaglia al collo. Inoltre il pubblico non c’è e Gimbo è un uomo da palcoscenico, “l’assenza della gente allo stadio a me toglie qualcosa”. La finale è domenica alle 12.40: ci sarà un paese intero a guardarlo da casa, inevitabile fare il tifo per questo ragazzone bello, originale, estroverso e sfortunato. La sua seconda occasione è di quelle più belle, emozionanti.

Come andrà a finire? Meglio: come andrai a saltare, ragazzo?...

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