Mercoledì 24 Aprile 2024

Superlega, Ceferin: "Chi pensa che esista ancora è un terrapiattista"

Il numero uno della Uefa annuncia provvedimenti nei confronti di tutti i club coinvolti: "Ma fra le inglesi, gli altri tre club e chi crede che la Superlega esista ancora c'è una grande differenza"

Aleksander Ceferin, presidente della Uefa

Aleksander Ceferin, presidente della Uefa

 

Milano, 25 aprile 2021 - Altro giro, altra bordata di Aleksander Ceferin nei confronti delle squadre ribelli. Dopo aver svelato nei giorni scorsi che i membri della Superlega non parteciperanno né alla Champions né all'Europa League, il presidente della Uefa preannuncia altri provvedimenti, facendo però un distinguo fra chi ha fatto un passo indietro per primo, chi in un secondo momento e chi invece è ancora fermo nella propria posizione. "Ognuno dovrà subirne le conseguenze delle proprie azioni, non possiamo far finta di nulla. Per me c'è una chiara differenza tra i club inglesi e gli altri sei perché gli inglesi sono stati i primi a tirarsi indietro, ammettendo l'errore - sottolinea Ceferin ai microfoni del Daily Mail - Ci sono tre gruppi in questi dodici club: i sei inglesi, poi gli altri tre (Atletico Madrid, Milan e Inter, ndr) e poi quelli che considerano la terra piatta e pensano che la Superlega esista ancora. E tra questi c'è una grande differenza. Tutti, comunque, saranno ritenuti responsabili". 

La discesa in campo del governo inglese

Un ruolo decisivo nel dietrofront delle società d'Oltremanica l'ha ricoperto Boris Johnson. "Sono rimasto davvero colpito dalla reazione del governo del Regno Unito. Ho avuto più conversazioni telefoniche con Boris Johnson e il segretario di Stato Dowen in quelle 48 ore di follia. Erano dalla parte giusta della storia al momento giusto e questo mi ha colpito molto. Questo sforzo congiunto dimostra che non tutto è in vendita, che non puoi presentarti coi tuoi miliardi e dire: 'Non m'interessano tradizione, storia, tutto ciò che amiamo, perché ho abbastanza soldi e comprerò ogni cosa'. Non esiste, questo concetto non può passare". 

Il "nemico" Agnelli

Fra i maggiori colpevoli, secondo il dirigente sloveno, c'è Andrea Agnelli, da cui si è sentito tradito. "E' stato molto stressante, mi sono sentito come messo in lavatrice. Sabato sono andato in Svizzera, otto ore di auto, e avevo tutto pronto per parlare delle nuove riforme per la Champions League e le coppe europee. Stavo anche ringraziando Agnelli, ma da allora ho cambiato quattro volte il discorso. Stavano preparando cose che non mi hanno mai detto - spiega Ceferin - Il tizio (Agnelli, nda) mi mentiva dicendo: 'Non è vero, non è vero...'. Alla fine invece era vero e io devo raccontare pubblicamente ciò che è successo". 

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