Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, Osimhen il trascinatore della fuga scudetto

Azzurri primi con 8 punti di vantaggio sul Milan. Per il nigeriano un ruolino di marcia stellare dal ritorno dall'infortunio: 8 reti e leadership nei momenti delicati

Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 14 novembre 2022 - Alla fine il Milan, a fatica e non senza polemiche, all'ultimo respiro è riuscito a battere la Fiorentina, riducendo a 8 punti il vantaggio in classifica del Napoli: un margine comunque molto ampio che parte da lontano ma che nell'ultimo periodo, quello dell'accelerata decisiva, porta indubbiamente la firma di Victor Osimhen.

L'accelerata decisiva

 Sembra passata una vita da quando un infortunio, l'ennesimo sin dal suo approdo in azzurro, aveva messo ko il nigeriano, apparentemente scalzato nelle gerarchie offensive da Giovanni Simeone e Giacomo Raspadori. I due 'supplenti' avevano svolto così bene il proprio compito che a qualcuno balenò l'idea che al suo ritorno in campo il numero 9 avrebbe trovato vita dura per riprendersi il posto in mezzo all'attacco. Invece, complice il contemporaneo palcoscenico della Champions League, a sua volta foriero di gioie e soddisfazioni, il reparto avanzato del Napoli è diventato un ingranaggio perfetto in cui tutti, quando chiamati in causa, hanno fornito il proprio apporto. Tutti, anche e soprattutto Osimhen, che dal match contro l'Ajax, il primo dopo l'infortunio al bicipite femorale (non esattamente un'inezia), non si è più fermato: 8 reti (una ogni 100') quasi in sequenza (senza dimenticare le 2 firmate a inizio campionato) che hanno permesso agli azzurri di sfruttare appieno i contemporanei passi falsi delle inseguitrici. Proprio in questo periodo si è formato il tesoretto di 8 punti con cui la capolista si presenta alla maxi sosta: 8, come i gol siglati di testa da Osimhen, il migliore nel 2022 alle spalle di Harry Kane. E pensare che fino a pochi mesi fa all'ombra del Vesuvio questo fondamentale veniva quasi ricusato: meglio, si diceva all'epoca, arrivare alla meta sempre tramite il gioco e l'estro dei 'piccoletti', categoria oggi praticamente quasi sparita dal prato del Maradona.

La rivoluzione di Spalletti

 Qui i meriti vanno tutti al coraggioso input estivo di Luciano Spalletti, l'artefice del repulisti di quei folletti che forse avevano fatto il loro tempo: specialmente al cospetto di avversari chiusi, come in effetti quasi tutti quelli che si presentano a Fuorigrotta. A volte per vincere le cosiddette partite sporche occorre fare leva sul fisico e sulla potenza, con Osimhen che in tal senso è diventato il finalizzatore perfetto dei tanti cross che arrivano dalle fasce: anche in assenza di Khvicha Kvaratskhelia, passato da unico faro di una squadra ricca di punti interrogativi a uno dei tanti solisti di un'orchestra perfetta.

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