Giovedì 25 Aprile 2024

Inter, semifinale più vicina, Lukaku avverte: “Non è ancora fatta”

L’Inter segna due gol in trasferta, la regola del gol doppio non vale più, e può perdere a San Siro con un gol di scarto. Lukaku: “Bel vantaggio, ma non è finita”. Intanto Investcorp punta alla maggioranza del club

Romelu Lukaku

Romelu Lukaku

Milano, 12 aprile 2023 - Una mezza ipoteca sulla semifinale l’Inter l’ha messa ieri sera al Da Luz di Lisbona contro il Benfica nell’andata dei quarti di finale di Champions League. Il due a zero in trasferta, anche se i gol doppi non valgono più, è un mattone bello grosso sulle ambizioni di semifinale della squadra di Inzaghi, che ora dovrà difendere il doppio vantaggio nel ritorno di San Siro fissato per mercoledì 19 aprile. Le reti di Barella, di testa ad inizio ripresa, e quella di Lukaku sul finale dal dischetto ridanno grande morale ed entusiasmo all’Inter anche e ora l'obiettivo sarà riprendere la marcia anche in campionato, comunque non sottovalutando la sfida di ritorno. L’Inter potrà anche perdere a San Siro difendendo il doppio gol di scarto, ma di sicuro Inzaghi non vorrà impostare una gara di sola difesa portandosi l’avversario in area.

Due gol di vantaggio, ma non è chiusa. Lukaku: "Dovremo guadagnarci la semifinale"

Abolita la regola dei gol in trasferta da due anni, il due a zero dell’Inter al Da Luz mette al riparo ma tiene ancora in parte i giochi aperti. Il Benfica dovrà comunque vincere con tre gol di scarto per passare il turno, oppure con due per andare ai supplementari. L’Inter avrà a disposizione due risultati su tre (pareggio e vittoria) ma anche perdendo con un gol di scarto passerebbe il turno. Qualsiasi successo Benfica con due gol di scarto, quindi pareggiando la differenza reti, porterebbe al supplementare. Di sicuro, lo zero a due dell’andata infonde sicurezza e ritrovata fiducia all’Inter che continua a mostrare in questa stagione un alto rendimento nelle coppe al cospetto di uno largamente insufficiente in campionato. Inzaghi proverà a invertire la rotta in Serie A già con il Monza, ma appare innegabile la maggior forza e la maggior convinzione dell’Inter nelle gare da dentro o fuori, che si traducono anche in maggior cinismo. E ieri Barella ha trovato il guizzo giusto al momento giusto e Lukaku ha poi cementato il risultato con il rigore nel finale. Entrambi i gol nascono da una splendida cavalcata di Alessandro Bastoni, liberato ottimamente dagli schemi di Inzaghi, in versione mezzala aggiunta con due cross al bacio verso l’area. E anche il rigore nasce da un’azione fotocopia del primo gol di Barella, segno di uno schema provato e riprovato. E i gol sono arrivati. Dal dischetto, per esempio, Lukaku ha mostrato maggior freddezza di quella mostrata su azione sia con la Fiorentina che con la Salernitana: “Il rigore è tutto testa, concentrazione e preparazione. Io non ascolto nessuno, sono solo concentrato sulla palla - le sue parole dopo il match - Devo sempre guardare avanti e provare ad aiutare la squadra in tutti i modi, sto dando tanto come gli altri giocatori, abbiamo la responsabilità di fare bene per questa società”. Anche al Da Luz sarebbero potuti arrivare altri gol, ma il doppio vantaggio è rassicurante così come la prestazione, finalmente convincente e compatta come una grande squadra dovrebbe fare: “Abbiamo fatto una partita intelligente, potevamo fare altri gol ma il 2-0 contro una squadra come questa è un risultato importante, dobbiamo fare queste prestazioni anche in campionato, dobbiamo fare bene su tutti i fronti” - ancora Big Rom. Il discorso qualificazione, però, non è ancora chiuso e servirà tenere alta la concentrazione al ritorno, con il Benfica che cercherà un gol in avvio per riaprire definitivamente i giochi: “Ci siamo preparati bene per questo match, l'abbiamo approcciata con tanta voglia e siamo stati capaci di fare la differenza. Abbiamo un bel vantaggio ma dobbiamo ancora guadagnarci il passaggio del turno: è un momento importante, cerchiamo di andare più avanti possibile” la chiosa di Lukaku.

A blindare il risultato anche Andre Onana al 94’, su un diagonale di Ramos scaturito da un contropiede gestito male dall’Inter. Non ha dovuto fare grandi interventi il portiere, ma quello è stato determinante perché i nerazzurri hanno rischiato di cancellare tutto quello che di buono era stato fatto nei 93 minuti precedenti: “Sono molto contento del lavoro della squadra, abbiamo fatto un’ottima partita e conquistato una vittoria importante contro un avversario forte. Sarà difficile anche in casa al ritorno perché il Benfica è un’ottima formazione". Occhi comunque già fissati al campionato, sabato c'è il Monza: "Siamo una grande squadra e dobbiamo dimostrarlo anche nel prossimo match contro il Monza, poi dobbiamo fare un’altra grande partita al ritorno, come oggi” la carica del portiere. Adesso il calendario dell’Inter prevede il Monza sabato sera a San Siro alle 20.45, poi il ritorno di Champions, sempre al Meazza, contro il Benfica mercoledì 19, la sfida di campionato a Empoli il 23 aprile e il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Juve il 26 aprile a Milano. Sono due settimane decisive su tutti e tre i fronti di competizione.

Investcorp pronta con 600 milioni di euro

Non solo campo, perché in casa Inter tengono banco le indiscrezioni che vogliono il fondo Investcorp del Bahrain interessato alla quota di maggioranza del club nerazzurro. La famiglia Zhang dovrà fare i conti con il prestito di Oaktree da restituire da qui a un anno, salito con gli interessi da 275 milioni a 350, con il presidente nerazzurro che ha tentato la carta del rinnovo negata però dalle parti in causa. Così, se Suning dovesse avere problemi nella restituzione perderebbe la maggioranza delle quote in favore di Oaktree, la quale poi procederebbe alla vendita del club non essendo interessata a gestirlo. Ma in queste settimane si sta muovendo dal Bahrain il fondo Investcorp con l’intenzione di raccogliere i fondi necessari all’acquisizione della maggioranza dell’Inter. La valutazione degli Zhang resta di un miliardo, considerata elevata dal mercato, così Investcorp sta cercando di raccogliere una cifra di circa 650 milioni per rilevare il pacchetto azionario di maggioranza. A breve sarebbe anche attesa la nomina di un advisor. Insomma, qualcosa si muove e da qui a un anno Suning dovrà decidere cosa fare: restare, con tutti i problemi relativi al prestito, o cedere. Leggi anche - Verso Milan-Napoli, Spalletti: "Pronti anche senza Osimhen"