Milano, 8 aprile 2021 – I tifosi nerazzurri sono autorizzati a toccare ferro. La vittoria dell'Inter nel recupero con il Sassuolo lancia la capolista in fuga con ampio margine sulle rivali, sono 11 punti di vantaggio sul Milan e 12 sulla Juventus quando mancano 9 giornate alla fine. Il bottino è ampio, talmente tanto che nessuno, a questo punto della stagione, lo ha mai recuperato.
Scudetto in tasca?
Una squadra sola al comando, la sua maglia è nerazzurra. L'Inter è scappata via, in maniera fragorosa, impattante, quasi ineluttabile: dieci vittorie consecutive e undici punti di vantaggio sul Milan secondo e dodici sulla Juventus terza. E’ un margine importante, se vogliamo impossibile da recuperare: nessuno infatti ci è mai riuscito nella Serie A a 20 squadre negli ultimi diciassette anni. Le maggiori rimonte sono di oltre 20 anni fa, quando il Milan recuperò sette punti alla Lazio nel 1999 e i biancocelesti ne rimontarono nove alla Juventus nel 2000, quest'ultima dalla 26esima in poi e non dalla 29esima.
Lu-La
A trascinare questo filotto di trenta punti consecutivi c’è la coppia d’attacco composta da Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. Sono ventuno reti in ventotto presenze per il belga, quindici in ventinove per l’argentino, il totale fa trentasei reti in due: è la seconda coppia più prolifica d'Europa dietro Lewandowski e Muller. In generale, l’Inter ha vinto ventidue partite sulle ventinove giocate in campionato, imbastendo un ritmo per ora insostenibile per le rivali. Primato meritato, anche se il gioco non è quello del Bayern Monaco. Difficile dare torto a Conte che sta per interrompere il dominio Juve lungo nove anni. Ma, come diceva sempre il Trap, mai dire gatto fino a che non ce l’hai nel sacco e proprio l’argentino, autore del raddoppio contro il Sassuolo, predica ancora calma: “Dobbiamo pensare a noi stessi – le parole di Lautaro – Fino adesso abbiamo fatto così e siamo primi, stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto ma domenica ci sarà un’altra partita da affrontare come una grande squadra”. Insomma, testa bassa e pedalare fino a che la matematica non consegnerà la tranquillità.
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