Giovedì 25 Aprile 2024

Playoff NBA, riscossa dei Rockets: Warriors annichiliti 127-105

Nonostante i 38 punti di Kevin Durant, i californiani non sono d fatto mai rimasti in partita in gara 2 e sono crollati sotto i colpi di Harden e Gordon (27 punti a testa)

James Harden (LaPresse)

James Harden (LaPresse)

Houston (Stati Uniti), 17 maggio 2018 – La pesante batosta incassata in gara 1 delle finali di Western Conference NBA è stata una vera e propria doccia fredda che ha risvegliato l’orgoglio ferito degli Houston Rockets che non hanno perso tempo e hanno subito replicato ai Golden State Warriors annichilendoli in gara 2 con un 127-105 che ammette ben poche repliche. A dirigere l’orchestra texana, che stavolta ha lavorato in maniera molto più bilanciata in attacco e ha fatto girare il pallone con maggiore fluidità (51% al tiro e 23 assist di squadra), è stato manco a dirlo James Harden che ha siglato 27 punti e raccolto 10 rimbalzi, ma soprattutto in questa occasione è stato aiutato da un “supporting cast” decisamente produttivo di cui fanno parte PJ Tucker (22 punti), Trevor Ariza (19 punti) e soprattutto Eric Gordon che in uscita dalla panchina ha portato a casa 27 punti. 16 sono invece i punti mandati a referto da Chris Paul che è stato costretto ad uscire dal campo anzitempo a causa di una distorsione che però non sembra destare molte preoccupazioni in casa Rockets. Dall’altra parte Kevin Durant è apparso troppo solo per consentire ai suoi di bissare il successo di gara 1, ma nonostante questo ha comunque chiuso con un bottino di 38 punti. Con un 10-0 aperto da Harden e chiuso da Gerald Green negli ultimi 4’30” del primo spicchio di gara, i Rockets si sono subito preso l’inerzia del match e nella seconda frazione hanno continuato a bombardare il canestro avversario con il tiro da fuori dei vari PJ Tucker, Ariza e Harden che hanno allargato la forbice del vantaggio biancorosso fino al +19 (64-45), punendo una difesa dei Warriors apparsa decisamente svagata e poco concentrata. I canestri di Durant e Igoudala hanno comunque messo una pezza su una situazione che stava diventando complicata (64-50 all’intervallo lungo) e hanno ridato un po' di fiducia e speranza ai campioni in caroca. La rincorsa dei Warriors, trascinati da un KD capace di fare pentole e coperchi, è infatti ricominciata dopo la pausa lunga, ma si è spinta soltanto fino al -11 ad inizio quarto quarto (100-89), perché i Rockets hanno tenuto ben dritta la barra del timone e, pur essendo rimasti senza Paul, hanno ripreso il largo grazie a Tucker, Ariza e Harden.