Mercoledì 24 Aprile 2024

Il presidente della Regione, Zaia "Vinitaly promuove tutto il Paese"

Il governatore: "È uno degli eventi attraverso i quali passa il prestigio del nostro territorio e dell’Italia"

Il presidente della Regione, Zaia  "Vinitaly promuove tutto il Paese"

Il presidente della Regione, Zaia "Vinitaly promuove tutto il Paese"

di Patrick Colgan

Presidente Zaia, cosa significa il Vinitaly per il Veneto e per l’Italia?

"Con Vinitaly, Verona diventa la capitale mondiale del vino. Una vetrina importante per tutto il Veneto, la regione italiana che guida la classifica nazionale delle esportazioni di vino. Stiamo parlando della più grande fiera del settore, uno dei momenti più attesi da operatori e appassionati di tutto il mondo per conoscere novità e confrontarsi. Ma per noi è anche un momento eccezionale di promozione a livello internazionale. Penso si possa dire senza esagerare che il Vinitaly è uno degli eventi attraverso i quali passa il prestigio della nostra regione e di tutto il nostro paese".

Il Veneto è una regione leader come produzione ed esportazione, quale ruolo può giocare per il Paese?

"L’export veneto del vino, nel 2022, ha segnato oltre 2,8 miliardi di euro di fatturato all’39; estero e una performance nei dodici mesi superiore alla media italiana del 13,4%, con il 36% sul totale del venduto nazionale. Ancora una volta abbiamo la conferma che il vino è uno dei fattori più importanti della nostra economia. Ma questi numeri non sono semplicemente indicatori di un’ottima annata, sono indicatori di un comparto produttivo che intende continuare a imporsi per la qualità di un prodotto di cui il territorio è il miglior brand. Il ruolo della nostra viticoltura è quello di indicare la via verso l’eccellenza del prodotto perché di eccellenza è tutto il sistema. Questo significa anche saper tutelare il nostro vino di fronte alle imitazioni, alle falsificazioni o ai tentativi di danneggiamento dell’immagine. Non ultima quella che alcuni potrebbero arrecare con etichettature inutili come quella sul pericolo del vino ai fini della salute. Una proposta che dobbiamo contrastare primi tra i primi per la sua infondatezza e per evitare un danno che potremmo contare in miliardi di euro".

Quali sono le prospettive per la viticoltura veneta?

"Dopo la brusca frenata del 2020, oggi i dati positivi sono oggettivi. Anzi, possiamo dire che dalla viticoltura arriva uno dei più importanti segnali di ripresa per la nostra Regione. La crescita registrata dalla produzione nelle ultime vendemmie dimostra come il Veneto anche in un momento storico come questo sappia essere resiliente ed essere protagonista sul quadro economico internazionale. Sicuramente, la guerra in Ucraina sta pesando moltissimo sul mercato, sui consumi ma anche sulla reperibilità di alcune materie prime. Ma questo non si sta ripercuotendo sull’altissima e riconosciuta qualità. Una dimostrazione che sottolinea l’impegno e la grande passione dei nostri viticoltori".

Cosa ha significato il riconoscimento Unesco per le colline di Conegliano e Valdobbiadene?

"Crediamo molto in questi riconoscimenti internazionali, come certificazione assoluta delle peculiarità del nostro territorio. La nostra regione è oggi una tra quelle che vantano il maggior numero di siti riconosciuti Patrimonio dell’Umanità. Ma ha anche una non secondaria selezione di patrimoni immateriali e ambienti naturalistici degni di essere riserve della biosfera dell’Unesco. Ora stiamo sostenendo il riconoscimento nella lista del patrimonio immateriale della messa a riposo delle uve del Valpolicella; è una tradizione unica. Quello delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è stato un grande successo. Il marchio Unesco si è confermato il motore della ulteriore valorizzazione a livello internazionale di tutto il territorio; le proiezioni ci dicono che nei prossimi dieci anni potrebbero visitarle un milione e mezzo di turisti".

Quanto è importante il connubio fra turismo e vino? Cosa fa la Regione per promuoverlo?

"Il Turismo nelle terre di viticoltura è attratto da storia, paesaggi, cultura ma anche dalla tanta passione messa in campo per conservare un ambiente e una tradizione produttiva. La Regione è sempre al fianco delle comunità locali e di tutti i soggetti che si impegnano in stimolanti percorsi di valorizzazione di questa realtà unica. È uno dei cavalli di battaglia della presenza nei nostri stand nelle principali fiere turistiche internazionali. Siamo la regione più turistica d’Italia con 70 milioni di presenze annue. Certamente il litorale con le spiagge, l’unicità di Venezia, il Garda e le Dolomiti sono protagonisti di valore, ma chi conosce queste aree ha avuto modo di conoscere anche le Colline del Prosecco, le strade dei Vini, la Valpolicella. Mete che si sono ricavate un loro ruolo nel turismo della regione. E dove si mangia e si beve bene, ci si torna".

Che interventi ha messo in campo la Regione per fronteggiare la siccità che già si prevede possa creare non pochi problemi all’agricoltura quest’anno?

"Anche quando si parla di vino non va dimenticato che l’acqua è vita. La Regione sta promovendo interventi e sta preparando un piano irriguo. Ho emanato anche una specifica ordinanza per sensibilizzare con un atto formale i cittadini e tutte le istituzioni sulla necessità di non sprecare acqua in nessun modo e intervenendo, fra le altre misure, nell’irrigazione dei giardini, chiudendo i pozzi a gettata continua, evitando sprechi nelle acque ad uso pubblico. Per quanto riguarda l’aspetto agricolo, purtroppo sappiamo che a causa di una rete datata per l’irrigazione arriva dal 40 al 60% dell’acqua disponibile all’origine. Ma il problema non è solo di una regione; di fronte a quello che appare innegabilmente un cambiamento climatico planetario è fondamentale una nuova visione, bisogna guardare ad una strategia a livello nazionale con la definizione di un piano straordinario. Non a caso in più occasioni ho sollevato la necessità di un vero Piano Marshall per riuscire a realizzazione nuove infrastrutture idrauliche. In Veneto siamo già al lavoro".