Mercoledì 24 Aprile 2024

Donatella Cinelli Colombini "Donne del vino, forza e passione"

La delegata per la Toscana dell’associazione, che ha anche presieduto, ha inventato ’Cantine aperte’ nel 1993. Sull’imprenditoria femminile: "Tante ragazze si avvicinano, sono creative e hanno talento nelle relazioni".

Donatella Cinelli Colombini  "Donne del vino, forza e passione"

Donatella Cinelli Colombini "Donne del vino, forza e passione"

di Beppe Boni

La signora sì che se ne intende. Donatella Cinelli Colombini discende da uno dei casati storici e più blasonati del Brunello di Montalcino. È nata a Siena, città dove si è laureata in Storia dell’arte, anche per tradizione familiare ama la campagna e crede nell’agricoltura del vino come valore economico e culturale. Per prima ha intuito il potenziale turistico dei luoghi del vino e nel 1993 ha inventato Cantine aperte, la giornata che in pochi anni ha sviluppato l’enoturismo in Italia.

Dopo due mandati come presidente nazionale dell’associazione Donne del vino (da gennaio è presidente Daniela Mastroberardino), oggi è delegata per la Toscana e responsabile nazionale della stessa associazione per il turismo legato all’enologia. È titolare di Casato Prime Donne a Montalcino dove produce Brunello e della Fattoria del Colle a Trequanda con cantina di Chianti e centro agrituristico.

Come va l’imprenditoria femminile?

"È in ottima salute e in espansione. Le donne sono forti e hanno una grande passione".

Le caratteristiche più evidenti rispetto agli uomini?

"Sono tendenzialmente molto vocate al marketing, al settore commerciale e soprattutto all’accoglienza che per l’enoturismo è fondamentale".

Studiano o hanno talento naturale?

"Entrambe le cose. Sono tante le ragazze che si avvicinano a questo settore. E sono in grande crescita le iscrizioni femminili alle facoltà universitarie di agraria ed enologia e ai corsi specializzati. Interpretano il ruolo in modo strutturato e pensato".

Il quadro dell’associazione?

"Le iscritte oggi sono 1050 con prevalenza di Piemonte, Toscana e Veneto. Ma le migliori performance di crescita percentuale le hanno attualmente Emilia Romagna, Umbria e Sicilia".

Le caratteristiche femminili peculiari in questo settore?

"Rispetto agli uomini, più vocati alla produzione, le donne hanno grande capacità relazionale e sono più creative. Le cantine che si occupano anche di ospitalità turistica con personale tutto femminile sono il 76% del totale" .

Perché il turismo del vino sta crescendo così tanto?

"Oggi le persone hanno bisogno di svago nella natura, nei paesaggi rurali, cercano un’atmosfera che coniughi il benessere ambientale con un’ esperienza nuova".

Esperienza di che genere?

"Il visitatore vuole essere coinvolto. Vuole capire cosa c’è dietro un bicchiere di qualità e quindi per esempio partecipa alla potatura della vigna, alla piantumazione, alla produzione in cantina, alla scoperta del prodotto con un sommelier".

Il turista cosa vuole comprendere del vino?

"Sia gli italiani che gli stranieri chiedono degustazioni abbinate ai cibi tipici. E’ un modo per scoprire il territorio nel quale trascorrono la vacanza".

Le principali tipologie di stranieri?

"I nordamericani e i giapponesi arrivano prevalentemente in coppia. Prenotano on line un winery tour nelle cantine, comprano tanto e si fanno spedire il vino a casa. I nord europei vengono con la propria auto. Sono famiglie e o gruppi di amici e amano molto il relax. Anche loro hanno un forte potere di acquisto molto ben selezionato".