Venerdì 26 Aprile 2024

Rigopiano, un difensore: "Il rischio prescrizione? E' reale"

Lo ammette Leonardo Casciere, avvocato di Sabatino Belmaggio, funzionario della Regione che dopo il disastro è diventato responsabile del servizio prevenzione rischi. Annuncia: "Chiederemo il rito abbreviato"

La cerimonia per il quarto anniversario del disastro

La cerimonia per il quarto anniversario del disastro

Pescara, 20 gennaio 2021 - Difende Sabatino Belmaggio, funzionario della Regione Abruzzo, tra gli imputati nel processo dell’hotel Rigopiano. Avvocato Leonardo Casciere, è tra quelli che chiederanno  il rito abbreviato? “Sì, molto probabilmente sì. Lo faremo nella prossima udienza, fissata per il 5 marzo”. Il suo cliente è responsabile del servizio prevenzione rischi della Protezione civile in Regione, come hanno ricordato  anche i familiari delle 29 vittime. Non c'è un problema di opportunità? “E perché mai? Qui valgono i principi del diritto. Si è innocenti fino a prova contraria. E dal punto di vista tecnico, Belmaggio è una persona di altissimo spessore”. Però la Regione non aveva la carta valanghe, il suo cliente si occupava proprio di quello. “Ma lui ha fatto di tutto, è stato l’unico a sollecitarla. Ci sono le mail, i documenti, le prove”. A 4 anni dalla tragedia si continua a discutere sull'innesco del disastro. Per il perito della procura e uno studio internazionale coordinato dall’Ingv il terremoto non c’entra. L’Università di Chieti invece è arrivata all’ipotesi opposta.  “Non dicono che è stato il sisma ma che le scosse hanno certamente contribuito. E portano come prove le fratture sulla montagna. Quel giorno c’erano oltre due metri di neve, che si era accumulata su una parte  già ghiacciata, sotto. Come si può dire che il terremoto non abbia influito?”. Eppure gli scienziati restano divisi. “A questo punto, il giudice dovrà stabilire se quello che è emerso finora sia  sufficiente per arrivare a una conclusione oppure servano approfondimenti ulteriori. Mi aspetto che possa nominare un perito. Sicuramente ne ha facoltà". Gli imputati sono 25, a suo parere la scelta dell’abbreviato sarà condivisa da molti? “Non so quanti si accoderanno a noi, siamo stati i primi a valutare quest’ipotesi. E tanti colleghi mi hanno detto che non lo chiederanno”. Dopo  la prescrizione su Viareggio, c’è il timore che anche per Rigopiano possa finire così. Dopo quattro anni siamo sempre ai preliminari. “Per alcuni reati il rischio è reale, considerando la scadenza dei sette anni e mezzo e soprattutto le condizioni  della giustizia oggi”.