Lunedì 4 Novembre 2024
MARCO GALVANI
Sport

Il ’Razzo’ delle acque che sogna la velocità: "Rossi il mio idolo. Io in pista? Solo alla Play"

Il nuotatore Alberto Razzetti e la sua passione per le due ruote: "Tifo Ducati e gli italiani. Ma occhio a Marquez, può essere pericoloso"

Il ’Razzo’ delle acque che sogna la velocità: "Rossi il mio idolo. Io in pista? Solo alla Play"

Il ’Razzo’ delle acque che sogna la velocità: "Rossi il mio idolo. Io in pista? Solo alla Play"

Anche lui è uno degli orfani di Valentino Rossi. Ma anche se "il mio idolo fin da quando ero piccolo" ha smesso di correre in moto per godersi la ’pensione’ nell’abitacolo di una macchina, lui la passione per i motori non l’ha chiusa in box. Alberto ’Razzo’ Razzetti, nuotatore della Nazionale, atleta in forza alle Fiamme Gialle, continua a tifare "tutti i piloti italiani. E ovviamente la Ducati". Classe 1999, il ragazzo di Lavagna, genovese e genoano con un debole "per qualsiasi piatto con il pesto", ai Mondiali di Doha è diventato il primo azzurro della storia a salire sul podio iridato dei 200 farfalla e il terzo italiano sul podio mondiale dei 200 misti dopo Giovanni Franceschi e Massimiliano Rosolino. E ora si prepara alle Olimpiadi di Parigi in calendario tra luglio e agosto.

La sua seconda avventura a cinque cerchi dopo Tokyo 2020, anche se "quest’anno mi aspetto un’atmosfera completamente diversa, allora c’era un clima surreale per le restrizioni che ancora erano in vigore per il Covid. Ma era pur sempre la realizzazione del sogno che avevo da bambino". A Parigi, invece, "sarà tutto molto più emozionante, potremo vivere a pieno il clima che si respira nel villaggio olimpico, sono più maturo e soprattutto consapevole che quel sogno sta continuando". Il ’Razzo’ è sempre in vasca per fare chilometri. A giugno ci saranno altre gare come ultimo test pre olimpico. L’obiettivo è "centrare le tre finali nei 200 e 400 misti e nei 200 farfalla. Poi, quando sarò lì, darò il massimo per portare a casa l’oro". “Razzo” di soprannome e di fatto. Detiene il record italiano nei 200 e pure nei 400 misti, riscrivendo il primato dopo 16 anni.

Nel 2021 lo aveva sfiorato per soli 3 centesimi, era il record nel nuoto italiano maschile che reggeva da più tempo, messo a referto da Luca Marin. Una gara a suo modo eroica, "la più difficile in vasca, non soltanto fisicamente ma anche mentalmente. Già il cambio degli stili di per sé è duro, ma su quella distanza hai tutto il tempo per renderti conto di quanta fatica stai facendo e di ancora fare". E non puoi permetterti di mollare e abbassare il ritmo. "In fondo, come nelle moto, la velocità fa parte anche del mio sport: pure in vasca devi essere più veloce degli altri". E spostandosi alla pista, quest’anno "mi aspetto ancora una lotta tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin. Senza dimenticare la novità di Marc Marquez in Ducati. Il team Gresini ha fatto un gran lavoro e credo che Marquez potrà essere pericoloso". Alberto seguirà le gare in televisione.

"Impegni sportivi permettendo, non mi perdo un gran premio – racconta –. Ma in due occasioni sono riuscito ad andare in circuito, a Misano. Spettacolare. Anche se prima o poi vorrei regalarmi la possibilità di andare al Mugello". Ma sempre e soltanto da tifoso. Lui dalle moto deve stare a debita distanza: "Da ragazzino avevo un motard cinquantino, ma quando il nuoto si è fatto serio ho dovuto smettere. Non posso permettermi di farmi male. Mi sfogo con la Play Station" Senza paura. Come quando scende in vasca per inseguire l’ennesima medaglia da mettersi al collo.