Roma, 27 aprile 2024 – Non bastasse la spaccatura all'interno della Lega che ha creato la sua candidatura alle prossime elezioni europee, il generale Roberto Vannacci apre un nuovo fronte di polemiche dopo l'intervista rilasciata a La Stampa in cui espone, tra le altre cose, la sua idea di "classi con 'caratteristiche separate'". Le opposizioni parlano di politiche da eugenetica di stampo nazista, ma anche per la Cei queste parole "riportano ai periodi più bui della nostra storia". E mentre esponenti di Fratelli d’Italia e Forza Italia prendono le distanze, interviene il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara che sottolinea come dalla Lega sono arrivate "politiche concrete a favore dell'inclusione degli studenti con disabilità". Più tranchant il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che sentenzia: "Vannacci non è della Lega".
Alla fine lo stesso generale scrive su Facebook: "Chiaramente il titolo (dell’intervista, ndr) snatura completamente le mie parole. La campagna elettorale è iniziata!".
Le parole di Vannacci
''Credo – spiega Vannacci – che delle classi con 'caratteristiche separate' aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola''. Vannacci si dice "convinto che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita".
Affermazioni confermate anche nel corso della giornata all’Agi. "La 'diversità' dei disabili va valorizzata nel modo migliore consentendo loro di esprimersi e realizzarsi a pieno seguendo i loro talenti – spiega Vannacci –. Ho detto di essere convinto che i disabili vadano aiutati nel modo più peculiare e specifico possibile. Il che, a volte, potrebbe non coincidere con il metterli insieme ad altre persone con caratteristiche diverse".
La protesta delle opposizioni
Le opposizioni protestano compatte chiedendo che "i ministri leghisti alla disabilità e all'istruzione Alessandra Locatelli e Giuseppe Valditara" si pronuncino nel merito.
"Una cavolata che arriva da chi vive chiaramente sulla luna. La scuola è inclusione, integrazione e pieno sviluppo di tutto il gruppo classe. Generalizzare in questo modo e fare dei passi indietro sarebbe un errore, a danno di tutti i ragazzi", dicono le senatrici Mariastella Gelmini e Giusy Versace di Azione. "Nelle incredibili parole del generale Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili riecheggiano concetti in voga durante un periodo storico chiamato nazismo", dice Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva.
Ira e proteste anche dalla vicepresidente della Camera Anna Ascani del Pd. "La segregazione per le persone con disabilità. L'etnia come elemento qualificante. La visibilità delle persone lgbtqia+ come colpa. Mussolini come statista. Dobbiamo fermarli", tuona il deputato dem Alessandro Zan. E parla di una candidatura che "puzza di fascismo" l'altro deputato dem Arturo Scotto, mentre il collega Roberto Morassut definisce Vannacci "un residuato bellico per gli stessi fascisti di oggi".
Il M5s bolla le parole del generale come "deliranti, pericolosissime o offensive per migliaia di famiglie". "Le posizioni di Vannacci sono incompatibili con i valori della nostra Costituzione e sono, in modo disgustoso, impregnate della teoria dell'eugenetica che la storia ha sconfitto insieme al nazismo", afferma Angelo Bonelli, deputato Avs.
Da governo e maggioranza prendono le distanze
"Le parole del generale Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili? Da un lato mi auguro che si sia espresso male, dall'altro, al di là del rispetto che porto per la posizione di tutti, siamo agli antipodi. Ogni altro commento è superfluo", commenta il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Abodi assicura che quelle del generale neo candidato alle Europee per la Lega sono idee che "non incidono minimamente nelle politiche di governo, che vanno esattamente nell'altra direzione, quella dell'inclusione e del rispetto come principio supremo".
Si dissocia anche Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera. "Ognuno risponde di ciò che dice. Non commento ciò che non condivido", taglia corto. "Noi la posizione netta la prendiamo sulle cose che diciamo, tutto ciò che non ci appartiene è escluso – dice a margine della Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara –. Noi ci preoccupiamo di fornire agli italiani le migliori candidature possibili perché l'Italia cambi questa Europa". Gli fa eco Giovanni Donzelli. ''Credo che l'integrazione sia importante. Non credo ci sia stata volontà discriminatoria, però non sono d'accordo con la proposta'', dice il responsabile organizzazione del partito di via della Scrofa.
Definisce le classi separate "un abominio" il deputato Nazario Pagano di Forza Italia, che si dice "in profondo disaccordo". "Credo nel valore della scuola come primo luogo di integrazione sociale e culturale che deve promuovere l'inclusione e il rispetto di ogni bambino, valorizzando le rispettive peculiarità", aggiunge il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera.
La Cei: “Ritorno ad anni bui della storia”
"Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l'inclusione è segno di civiltà", dice il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, mons. Francesco Savino, sottolineando che "la differenza non è un problema ma una risorsa".
La replica di Valditara
Dalla Lega sono arrivate "politiche concrete a favore dell'inclusione degli studenti con disabilità", dice il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara elencando tutti gli interventi messi in campo. Dagli oltre "13mila docenti di sostegno assunti a settembre" alle "altre significative assunzioni in programma per i prossimi anni"; da "una parte importante delle risorse Pnrr per l'edilizia destinate alla riqualificazione delle scuole per l'abbattimento delle barriere architettoniche", all'"obbligo per i docenti di sostegno assunti in ruolo di rimanere per tre anni sulla cattedra".
L’Associazione Bambini Cerebrolesi
"È una proposta inaccettabile e retriva, per fortuna la società è più avanti", sentenzia il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, ricordando che "la scuola italiana per prima in Europa, nel lontano 1976, ha abolito le classi differenziali favorendo una piena inclusione degli alunni e alunne disabili".
"Lo sfidiamo a competere con i nostri figli gravemente disabili, che frequentano e hanno frequentato la scuola pubblica, con quelli considerati disabili mentali che si sono laureati anche a pieni voti o con migliaia di altri che pur tra mille difficoltà, sono orgogliosamente dentro un percorso inclusivo pubblico, fuori da ogni separazione e ghettizzazione, come piacerebbe al generale, la cui vita a quanto pare è stata comoda, accomodante e per nulla selettiva, come lui propugna per giustificare la ghettizzazione delle persone con disabilità", dice Marco Espa, presidente ABC Italia, Associazione Bambini Cerebrolesi, che aggiunge: "Complimenti a chi lo ha candidato".