Mercoledì 24 Aprile 2024

Oscar 2020, chi decide i vincitori. Le regole dell'assegnazione

Chi decide candidati e nomination? Chi ha diritto di votare? Ecco una sintesi del regolamento dell'Academy

Attesa per la notte degli Oscar

Attesa per la notte degli Oscar

Los Angeles, 8 febbraio 2020 - Conto alla rovescia per gli Oscar 2020. La cerimonia di premiazione si terrà la notte fra il 9 e il 10 febbraio (orario italiano): è l'ultimo atto di una procedura piuttosto complessa, che ogni anno stabilisce le nomination e le vittorie. Il regolamento dell'Academy è sfaccettato e prevede un'infinità di eccezioni alle norme. Per questo motivo l'abbiamo sintetizzando nel modo più chiaro possibile, riassumendo i criteri che conducono alle candidature e che stabiliscono chi può votare.

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Chi vota gli Oscar

La prima cosa da sapere è che possono votare solamente i membri della Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), l'organizzazione fondata nel 1927 per sostenere lo sviluppo dell'industria cinematografica statunitense e internazionale. L'accesso avviene attraverso un voto del Consiglio di amministrazione, che può prendere in considerazione coloro che hanno ricevuto una nomination all'Oscar, oppure una candidatura che è stata sottoposta da almeno altri due membri. Negli ultimi anni il Consiglio di amministrazione ha fatto gli straordinari, ammettendo circa 1700 nuove persone nel tentativo di allargare il bacino degli iscritti, includendo minoranze etniche, donne, giovani e professionisti stranieri. Ad oggi si calcola che i membri dell'AMPAS siano più di ottomila, alcune fonti sostengono quasi diecimila (quelli del 1927 erano trentasei). Oscar 2020, ecco chi ha preso più nomination

Come si decidono le nomination

Il criterio generale stabilisce che ci si voti fra "pari grado", nel senso che i registi stabiliscono la cinquina della loro categoria e altrettanto fanno scenografi, direttori della fotografia, montatori e via dicendo. Fanno eccezione le nomination per il miglior film, che sono votate da tutti i membri, e quelle per il film in lingua straniera, il documentario e il film d'animazione, che sono stabilite da appositi comitati multidisciplinari.

Ulteriore criterio generale: sono eleggibili solamente i film usciti nelle sale della Contea di Los Angeles fra l'1 gennaio e il 31 dicembre dell'anno precedente la cerimonia, restando in programmazione per almeno sette giorni consecutivi. Vale anche per le pellicole dei colossi dello streaming e, per esempio, 'The Irishman' (Netflix) ha fatto capolino a Los Angeles nella settimana dell'1-8 novembre 2019. La regola dell'uscita californiana non vale per i cortometraggi, i film in lingua straniera e i documentari, che seguono un iter differente. Oscar 2020, l'analisi: nomination, snobbati, flop e polemiche

Come si decidono i vincitori

Una volta stabilite le nomination si passa alla fase che determina i vincitori in ogni categoria: in questo caso il voto è aperto a tutti i membri dell'Academy, a prescindere dalle competenze specifiche che vantano. Il voto deve essere segreto e sono consentite campagne promozionali allestite dagli studios per sostenere i propri candidati: anch'esse sottoposte a rigida regolamentazione per evitare pressioni indebite o pratiche fraudolente. Oscar 2020, le migliori reazioni alle nomination