Mercoledì 24 Aprile 2024

"Gilles nel cuore, Verstappen è un robot"

Dudu Morandi, cantante dei Modena City Ramblers: "Da piccolo tifavo per la Williams, spero sia l’anno buono per la Ferrari"

di Doriano Rabotti

In fondo era già chiaro allora che fosse un artista. Quando Davide ’Dudu’ Morandi, oggi cantante dei Modena City Ramblers, da bambino aveva creato un’arena da Formula 1 per macchinine giocattolo, si poteva intuire che avrebbe avuto una vita da creativo. Realizzò con le sue mani una pista in legno tamburato, colorata nei dettagli fino agli sponsor e al pubblico sugli spalti. E passava i pomeriggi a giocare ai gp con gli amici, spingendo macchinine in quel garage di Sassuolo.

Davide, sarà un tifoso Ferrari..

"Mio padre lo era. Io come tutti gli emiliano-romagnoli sono fiero di un simbolo della nostra terra, ma ho sempre amato i personaggi alternativi".

Quindi?

"C’era una macchina bianca e verde con le scritte arabe, mi incuriosì. La guidavano Reutemann e Alan Jones, che poi vinse il mondiale, e diventai un tifoso della Williams. Poi quando Rosberg fece il bis fu il massimo. Perché erano imprese epiche, allora la Formula 1 lo era".

Oggi non più?

"Col tempo è diventata sempre più come un videogioco, certe scene oggi non si potrebbero più vedere, come quando Mansell rimase senza benzina, provò a spingere la macchina e cadde a terra stremato. Certi piloti non esistono più".

Come Villeneuve?

"Esatto. La morte di Gilles segnò un po’ tutti. Ci sono immagini che da bambini ci restano impresse per sempre: le mie sono quella gomma che rimbalzando vola a Zolder, la stazione di Bologna dopo l’attentato, Alfredino Rampi, il terremoto dell’Irpinia. Anche quando toccò a Pironi. In casa c’era un’aria pesante".

La Ferrari l’avrà vista girare a Fiorano, almeno.

"Soprattutto sentita, chi è cresciuto dalle nostre parti ha visto spesso la Rossa in pista. Quando abitavo a Sassuolo la sentivo anche da casa a chilometri di distanza. Mio fratello Daniele, che gestisce la società di atletica, ha avuto Sainz in pista per allenarsi qualche settimana fa".

Può essere l’anno buono per il Cavallino?

"Io me lo auguro, per noi cresciuti in questa terra è qualcosa che va al di là della passione sportiva".

Che pensa di Verstappen?

"E’ anche per lui che la Formula 1 mi sembra un videogioco, è il classico campione glaciale, con occhi inespressivi fissati solo sul suo obiettivo. Hamilton mi pare più vicino ai Senna e ai Piquet che ti facevano amare la Formula 1. Anche se preferisco Russell perché è passato dalla Williams".

I Ramblers non hanno canzoni ispirate a sportivi. Come mai?

"L’unica è quella dedicata alla vittoria dell’Italia di Panatta e Bertolucci nella Davis in Cile, ma è ovviamente più politica. La verità è che pur essendo tutti molto sportivi, abbiamo passioni diverse e non abbiamo lo stesso idolo, quindi è difficile mettersi d’accordo: Ice Ghiacci ama il basket come me, Franco D’Aniello è un patito di calcio, Fry Moneti pensa alla boxe".