L’autunno è sicuramente il periodo dell'anno migliore per andare a funghi, complice il clima ancora caldo e umido e le prime piogge che rendono il terreno ideale per la proliferazione dei miceti. I luoghi migliori dove raccoglierli sono da sempre i boschi, specialmente quelli di latifoglie, ma è possibile trovare funghi anche in montagna (recentemente sono stati scoperti i funghi porcini d’alta quota, in particolare sulle Alpi svizzere a ben 2.400 metri di altitudine) e nei prati. Una volta presa la decisione di andare alla ricerca dei funghi, come prima cosa occorre documentarsi bene sull’itinerario, scegliendo i percorsi che meglio si adattano alle nostre abilità: andare "a caccia di funghi" non è uno scherzo e richiede un fisico ben allenato. Prima di intraprendere l’escursione e bene poi comunicare sempre i propri spostamenti e, comunque, è sempre meglio evitare di inoltrarsi da soli nel bosco. Prima della partenza è buona regola consultare i bollettini meteo e, in caso di maltempo, non sostare in prossimità di alberi, pietre e oggetti acuminati perché potrebbero attirare i fulmini. Altro elemento da non sottovalutare è la scelta dell’abbigliamento e dell’attrezzatura: optate per scarpe da trekking e portate sempre con voi, oltre al cellulare, anche una lampada e provviste di acqua e cibo e, ovviamente, un cestino per la raccolta dei funghi (evitate di metterli in un sacchetto di plastica, la mancanza di areazione, infatti, può causare il deterioramento del prodotto). Fondamentale è evitare sempre la raccolta di funghi di specie sconosciute o di cui non siamo sicuri (il prataiolo è simile, per esempio, all’amanita falloide: il fungo più velenoso in circolazione) e, se non si è certi della commestibilità, rivolgetevi per un controllo agli Ispettorati Micologici dell’Azienda Sanitaria Locale. Ricordate poi che il raccolto giornaliero non può superare i 3kg a persona.
FoodEcco una piccola guida per imparare a raccoglierli in estrema sicurezza