Sabato 4 Maggio 2024

Le usanze e tradizioni del Belpaese per festeggiare l'avvento dell'Epifania

Italia/ Ecco alcune celebrazioni regionali lungo lo Stivale

Panvìn, tradizione della vigilia dell’Epifania

Panvìn, tradizione della vigilia dell’Epifania

Il 6 gennaio quasi in ogni parte d'Italia si conserva una tradizione o un’usanza che rende questo giorno davvero speciale. Partiamo dal Veneto, dove “se brusa la vecia”, ovvero si brucia la vecchia. Il Panvìn è una tradizione della vigilia dell’Epifania con cui si usa bruciare grandi cataste di legna e frasche come rito augurale e propiziatorio per l’anno appena iniziato. Si tratta di un’evoluzione di usanze molto antiche che rivivono anche in molte località italiane, come quella della famosa Fòcara di Novoli, nella provincia di Lecce, che però arde qualche giorno più tardi, il 16 gennaio, in onore di Sant'Antonio Abate. Più romantica la Toscana, dove alla Befana veniva associato un rito amoroso, la notte dei Befani, durante la quale dei fidanzatini “in prova” (i befani, appunto) dovevano dimostrare di volersi bene veramente per ufficializzare la loro unione. Secondo tradizione, le giovani molisane che invece sognano un ragazzo la notte del 5 gennaio sanno che è proprio quello l’uomo della loro vita. In molte cittadine sulla costa ligure naturalmente la Befana non può che arrivare dal mare a portare dolci e giochi per i bambini, invece a Fornovo di Taro, in Emilia Romagna, si svolge un Raduno nazionale delle Befane e dei Befani, con eventi e un mercatino a tema. E che dire dell’atmosfera di Piazza Navona, a Roma, il giorno dell’Epifania? Tra bancarelle e leccornie di ogni tipo, dopo qualche anno di pausa riprenderanno i tradizionali festeggiamenti del 6 gennaio. A Montescaglioso, in provincia di Matera, aleggia ancora la leggenda del “Cucibocca”. Tra le strade del paese la notte del 5 gennaio si incontrano ancora queste figure misteriose vestite di lunghi mantelli scuri, con un cappello, la barba bianca e ai piedi una catena spezzata. Potrebbe essere un viandante o un'anima del purgatorio, fatto sta che il suo scopo è quello di mangiare i tradizionali “Nove Bocconi” di buon auspicio, rappresentati da nove pietanze della tradizione contadina.