Anche gli elettrodomestici hanno una vita e una morte, quest’ultima generalmente fissata dalla garanzia di due anni. Questo processo di invecchiamento è chiamato “obsolescenza programmata” e si tratta di una strategia commerciale messa in atto dalle aziende per far sì che il cliente sia portato ad acquistare un nuovo prodotto e tenere costantemente alta la domanda sul mercato. Questo vale anche e soprattutto per elettrodomestici come frigoriferi e congelatori, che hanno alti costi di riparazione e trovare dei pezzi di ricambio per aggiustarli è sempre un’incognita. Al fine di contenere il fenomeno dell’obsolescenza la Commissione europea ha stabilito le tempistiche e la durata dei dispositivi: in media, un aspirapolvere, un forno a microonde e una lavatrice “vivono” tra i 5 e i 6 anni, tra i 10 e i 12 anni per frigoriferi e forni. L’obsolescenza dei dispositivi e la conseguente sostituzione degli stessi porta ad inevitabili rischi sull’ambiente in termini di inquinamento: i peggiori sono proprio frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici a causa del loro peso, ingombro e difficoltà di smaltimento. Fortunatamente, questi tipi di dispositivi oggi hanno una vita media molto più lunga rispetto ai tempi passati (e rispetto a smartphone e tablet), grazie all’evolversi della tecnologia.