Giovedì 25 Aprile 2024

Roma, proteste dei tassisti: cori, petardi e fumogeni, Palazzo Chigi blindato / FOTO

La polizia sorveglia la manifestazione, chiuse tutte le vie d'accesso intorno a Montecitorio: I sindacati: "Ci incateniamo oggi per essere liberi domani"

Protesta dei tassisti a Roma

Protesta dei tassisti a Roma

Roma, 13 luglio 2022 -  Protesta ad oltranza. Continuano da questa mattina la protesta dei tassisti davanti a palazzo Chigi. Petardi e fumogenti nel corso della protesta dei tassisti in via del Corso con Palazzo Chigi e le vie di accesso limitrofe blindate dalla polizia. I tassisti chiedono ormai da giorni lo stralcio dell'art. 10 del ddl concorrenza che prevede la liberalizzazione del settore.

Questa mattina sono stati esplosi petardi e accesi fumogeni, al ritmo di cori contro l'esecutivo, contro Uber e soprattutto contro il premier Draghi all'urlo di "chi non salta Mario Draghi è". La polizia e i carabinieri fronteggiano i manifestanti tenendoli a distanza dal palazzo del governo.

La rivolta contro il ddl concorrenza

I tassisti protestano per ottenere lo stralcio dell'articolo 10 del disegno di legge oncorrenza, che prevedere la liberalizzazione del settore, vale a dire "una delega in bianco" secondo gli autisti delle macchine bianche. 

La rivolta si è rafforzata dopo la pubblicazione dell'inchiesta Uber files di un consorzio di media internazionali che ha fatto luce su come il colosso californiano abbia "violato le leggi, ingannato la polizia, sfruttato la violenza contro i conducenti di taxi e fatto pressioni segrete sui governi durante la sua aggressiva espansione globale".  

false

Dopo un breve ritorno alla calma, dalle 14 è ripresa la protesta dei tassisti contro la liberalizzazione della categoria. Al momento risultano 300 i manifestanti che hanno bloccato una via del Corso blindata dalle forze dell'ordine mentre 4 di loro restano incatenati di fronte a Palazzo Chigi.

Incantenati di fronte a Palazzo Chigi

Dopo essersi incatenati nella di fronte a Palazzo Chigi, i tassisti questa mattina sono tornati in piazza a protestare a gran voce nelle strade del centro di Roma, dove le vie e i vicoli attigui alla Camera e alla sede del governo sono stati blindati, compreso il tratto di via del Corso che costeggia piazza Colonna.

Lancio di fumogeni e petardi, con cori che raggiungono, nonostante la distanza dei manifestanti, Palazzo Chigi. Nel mirino il disegno di legge sulla concorrenza, fortemente osteggiato dalle 'auto bianche'.

La voce della protesta: "Ci incateniamo oggi per essere liberi domani"

I cinque rappresentanti sindacali dei tassisti che ieri pomeriggio, si sono incatenati a Palazzo Chigi per protestare contro l'articolo 10 del Dll Concorrenza, di cui chiedono lo stralcio, continuano a oltranza la loro protesta e dormiranno nella piazza. "Ci incateniamo oggi per essere liberi domani", spiegano i sindacalisti.

L'inchiesta Uber Files "ha incendiato le piazze italiane, provocando il fermo spontaneo pressoché totale degli esasperati operatori del servizio taxi". È quanto dichiarano in una nota le organizzazioni sindacali del comparto.

"Nonostante i ripetuti tentativi di dialogo il governo sordo e cieco anche davanti a numerosi scandali, e al malaffare emersi in questi giorni, continua imperterrito dopo aver ricevuto a palazzo Chigi i vertici di Uber, a voler proseguire sulla strada intrapresa, relativa all'esercizio di una delega che di fatto è in bianco, alimentando sospetti e lasciando perplessi tutti i sindacati e la totalità degli operatori", si legge nella nota.

"Non sgombrano poi il campo da ulteriori dubbi neanche alcune dichiarazioni su quanto avvenuto in passato, rilasciate dal senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva e dall'ex senatrice Linda Lanzilotta, al Fatto Quotidiano, dopo la pubblicazione dell'inchiesta Uber files", prosegue la nota.

Ipotesi riformulazione dell'art. 10 ddl Concorrenza 

Prosegue l'esame in commissione Attività produttive della Camera del ddl Concorrenza, ma il nodo della liberalizzazione del settore taxi, contenuto nell'articolo 10, non è ancora stato affrontato. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, si starebbe lavorando a una riformulazione dell'articolo, in modo da trovare una sintesi tra le diverse sensibilità. Atteso per domani il voto alla Camera.