Mercoledì 24 Aprile 2024

Tav, Di Maio contro Salvini: "Mette a rischio il governo". La replica: "Nessuna crisi"

Il pentastellato: "Quando due su tre (io e Conte) sono d'accordo, non decide il terzo". Il sottosegretario Buffagni: "Crisi già aperta"

Luigi Di Maio in conferenza stampa (Ansa)

Luigi Di Maio in conferenza stampa (Ansa)

Roma, 8 marzo 2019 - La Tav resta terreno di scontro tra Lega e M5s come già evidenziato ieri dall'intervento di Conte. E l'8 marzo diventa una giornata di botta e risposta a distanza tra le due anime del governo. Ad aprire il fronte ci pensa Luigi di Maio convocando una conferenza stampa per mettere i punti sulle 'i' e comunicare l'intenzione dei 5 Stelle di fermare i bandi che dovrebbero partire lunedì. Di Maio non getta acqua sul fuoco, anzi. Non mancano stilettate all'indirizzo dell'alleato Salvini, che però frena su qualsiasi ipotesi di crisi di governo. 

DI MAIO: DA SALVINI ATTEGGIAMENTO IRRESPONSABILE - "Sono rimasto interdetto del fatto che la Lega abbia messo in discussione il governo sulla Tav", dice di Maio ai giornalisti, ribadendo che la posizione del M5s non è frutto di preconcetti. L'analisi costi-benefici "ha confermato che la ridiscussione del progetto non era ideologica, ma quest'opera non stava in piedi dal punto di vista tecnico". 

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LEGITTIMA DIFESA A RISCHIO - C'è "un certo disappunto nel Movimento 5 Stelle - continua il vicepremier - non si può mettere a rischio un governo per un punto che è nel contratto di governo. E' da irresponsabili". Significa "mettere a rischio Quota 100, reddito di cittadinanza e - qui arriva il punto - il secondo passaggio della legittima difesa", legge cara a Salvini, approvata alla Camera con il mal di pancia dei pentastellati. "Ci vuole serietà. Lo dico agli elettori, cosa sarebbe successo se avessi messo in discussione la legittima difesa e altri provvedimenti in quota Lega?". Questa "non è una sfida, devono vincere gli italiani. Continuiamo con il metodo che ci siamo dati. Continuiamo a lavorare nel weekend", sottolinea Di Maio rispondendo a muso duroalle parole del collega leghista che in mattinata aveva rinviato tutto a lunedì ("Io oggi vado a Milano, nessun vertice"). Il messaggio è comunque chiaro: "Quando su tre, due la pensano in un modo, io e Conte, poi non decide solo uno, altrimenti avremo problemi in futuro". 

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I BANDI E I FONDI UE A RISCHIO - Per quanto riguarda nel concreto la questione stringente dei bandi Telt (la società italo francese incaricata degli appalti per il tunnel) in scadenza lunedì,  "è evidente che se stai per ridiscutere un'opera non puoi vincolare i soldi degli italiani. Se parliamo dei soldi degli italiani da investire per un'opera in cui ci si dice che sono più costi che i benefici allora prima ridiscuti l'opera e poi vincoli soldi". Di Maio chiederà dunque a Conte di bloccarli: ma se le gare non partiranno l'Italia ci rimetterà centinaia di migliaia di euro di finanziamenti Ue.  "Si può trovare una soluzione tecnica con l'Unione europea per evitare danni alle casse dello Stato", rassicura il vicepremier. 

BUFFAGNI: Insomma la crisi è aperta, come spiega sottosegretario alla presidenza, Stefano Buffagni (sempre M5s). "Cosa stia succedendo è chiaro: non è che ci sia da aprire una crisi, la crisi è già aperta. Finalmente. I giornali nei giorni scorsi ne avevano scritto, noi dicevamo che non ne sapevamo niente. Adesso un po' di difficoltà c'è, lo diciamo apertamente", intervenendo alla presentazione  del libro 'Il sentiero stretto... e oltre' dell'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. 

LA REPLICA DI SALVINI - "Nessuna crisi di governo e nessuna nostalgia del passato, lavoriamo per unire e per dare lavoro, sviluppo e futuro all'Italia. Col buonsenso si risolve tutto", dice laconico Matteo Salvini. Già in mattinata, in radio, il ministro dell'Interno aveva evitato la polemica con l'alleato: "Di Maio mi ha definito un irresponsabile? Io sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi, non mi formalizzo per i temi o la forma, ma vado alla sostanza: mi interessa il risultato finale. Lunedì devono partire quattro bandi per i lavori in territorio francese, per rimuovere la macchina che era ferma, e a me interessa quello". Salvini poi rivendicava: "Ho sempre lavorato in questi mesi per riavvicinare posizioni a volte dintanti, non mi scandalizzo per questa o quella posizione: vado al sodo". E assicurava: "Far saltare il governo per la questione della Tav? No: sono contento di quello che il governo ha fatto in questi nove mesi". 

DI MAIO RIBATTE - Ma il botta e risposta non si ferma. "Il governo e la sua tenuta sono una cosa seria, stiamo parlando del Paese. Io voglio solo che si rispetti il contratto e non si faccia cadere il governo, questo è buon senso: pensare che c'è ancora molto da fare", ribatte ancora Di Maio.

COMITÉ LYON-TURIN - "Stop alla farsa. Uno studio dell'Ue che sottolinea tutti i vantaggi della Lione-Torino è firmata dagli stessi esperti che hanno realizzato l'analisi costi/benefici molto negativa per il Movimento 5 Stelle in Italia", scrive intanto il Comité Transalpine Lyon-Turin, in un tweet in cui allega un articolo sulle ultime rivelazioni sul caso Ponti, che boccia la Tav in Italia e la promuove in un dossier per Bruxelles, in cui sono evidenziati i risparmi di tempo notevoli per trasporto passeggeri e merci e una forte ricaduta occupazionale.

MADAMIN DI NUOVO IN PIAZZA - E intanto le madamin annunciano che torneranno in piazza a Torino per dire sì alla Tav. Lo fanno domani con un nuovo flash mob, questa volta davanti a Palazzo Carignano, sede del Parlamento subalpino da cui Cavour fece partire il progetto per il tunnel del Frejus. "Siamo pronte, vista la situazione di stallo, a fare sentire la voce dei cittadini che dicono sì alla Tav subito", spiegano.