Mercoledì 24 Aprile 2024

Tav, mozione per il sì in Senato. Salvini insiste sul referendum

Di Maio favorevole alla consultazione popolare "se i cittadini la chiedono". Chiodi sulla porta di casa di un sindaco Si Tav

Flash mob Si Tav (ImagoEconomica)

Flash mob Si Tav (ImagoEconomica)

Torino, 13 gennaio 2019 - Va avanti senza esclusione di colpi il braccio di ferro attorno alla questione del futuro dei cantieri della Torino-Lione. Sull’onda della recente mobilitazione di piazza a favore del completamento delle opere pubbliche, domani parte una mozione pro-Tav. Ad annunciare l’iniziativa è il senatore torinese Mauro Laus del Pd. "Tra i manifestanti di ieri erano presenti esponenti della maggioranza di Governo - osserva Laus - questo è il momento per chiedere un’assunzione di responsabilità politica. Lunedì depositerò in Senato, come primo firmatario, una mozione che impegna il Governo a procedere, in tempi brevi, alla prosecuzione dei lavori della linea ferroviaria sbloccando gli appalti in capo a Telt".

Sulla Tav, aggiunge il senatore, si registrano posizioni politiche coerenti accanto ad altre molto opache e dubbiose. Per questo si rivolge al leader della Lega: "Credo che Salvini sia il politico più chiaro di tutti, a oggi – scrive Laus – esprima la sua posizione con un voto. O sì o no". "Nella piazza Si-Tav c’erano forze politiche distanti “dalla mia, perché vuol dire che sul tema c’è un interesse nazionale e trasversale. Ma se la Lega scende in piazza per dire sì alla Tav, allora anche nelle sedi opportune sciolga i nodi".

MATTEO SALVINI Matteo Salvini, intervenendo alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, ha precisato le posizioni riguardo la Tav. “Al governo – ha spiegato il vicepremier e ministro dell’Interno – ci sono due realtà con obiettivi comuni nel 90% dei casi, ma distinte. Vedo accanto e intorno a me una grande squadra. Ci siamo messi d’accordo su tutto, stiamo governando insieme, se su qualche punto non ci si trovasse d’accordo la via del popolo è quella giusta. Come quando si va in montagna, non bisogna andare subito di corsa, ma scegliere il passo e tenerlo. L’Italia, secondo me, ha più bisogno di energia, strade, autostrade e ferrovie”. Chiaro riferimento all’ipotesi di indire un referendum come condizione per decidere se terminare la Tav.

ANTONIO TAJANI La posizione del presidente del Parlamento europeo è che la Lega dovrebbe avere il coraggio di imporre la Tav, oppure di far cadere il governo. "Non può stare contemporaneamente con il diavolo e con l’acqua santa. E il referendum sarebbe soltanto una perdita di tempo e di soldi pubblici", dichiara Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia. "La Tav, aggiunge Tajani, rappresenta un simbolo indispensabile della crescita, un simbolo del collegamento dell’Italia all’Europa e di una politica per le infrastrutture rispettosa dell’ambiente. Senza contare che sospendere i lavori comporterebbe sì lo stesso costo che completarli, però cancellerebbe migliaia di posti di lavoro".

LUIGI DI MAIO Di Maio apre alla proposta della Lega per un referendum sulla Tav, ma specifica: "Se i cittadini chiedono la consultazione ben venga, ma la posizione del Movimento 5 Stelle è chiara: il contratto dice che l’opera va ridiscussa. Con la Lega, aggiunge il leader pentastellato, abbiamo sottoscritto quel contratto, e dice appunto che l’opera va ridiscussa. Abbiamo sottoposto l’opera a un’analisi costi-benefici, adesso la pubblicheremo e i tecnici ci diranno se sta in piedi o no". Risoluto in proposito Di Battista, che chiude ogni spiraglio: la Tav non si deve fare e non si farà.

GIANCARLO GIORGETTI Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, il tema delle grandi opere e della Tav mostra che qui le prospettive tra Lega e M5S sono diverse. «Ma questo lo sapevamo - spiega Giorgetti - chi legge il contratto troverà delle formule molte sfumate. Non c’era scritto si fa o non si fa, perché ciascuno in qualche modo si era preso un margine di interpretazione. Noi siamo favorevoli alla realizzazione delle grandi opere e le riteniamo fondamentali per lo sviluppo del Paese. Questo Paese rimane legato all’Europa in termini di sviluppo e non si deve chiudere in una sindrome che rischia di essere autolesionista», ha chiarito Giorgetti.

VINCENZO BOCCIA Secondo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, le risorse stanziate per l’apertura di opere pubbliche come la Tav porterebbero a regime 50mila posti di lavoro: "Evidentemente - precisa Boccia – l’analisi d’impatto deve tenere conto anche dell’occupazione". A chi gli chiede se sia favorevole a un referendum sulla Tav, Boccia risponde: "In linea teorica si, ma sarebbe utile che la politica interpreti le visioni del paese e non essere portavoce del popolo, sarebbe utilissimo che la Tav si faccia anche con un’analisi d’impatto sull’occupazione".

NICOLA ZINGARETTI Il candidato alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti, ha commentato la manifestazione in favore della Tav sostenendo che “La piazza di Torino è l’ennesimo segnale della richiesta di questo Paese di voltare pagina, ed è il segno della grande debolezza di questo governo”. “Con l’odio - ha proseguito il presidente della Regione Lazio - non si crea lavoro, e l’incertezza su tutto uccide qualsiasi possibilità di sviluppo”.

Chiodi davanti alla casa del sindaco Si-Tav​ Ventisei chiodi a quattro punte sono stati conficcati davanti al cancello dell’abitazione di Silvano Ollivier, sindaco di Chiomonte, in Valle di Susa (Torino). È lo stesso primo cittadino a essersi accorto della presenza dei chiodi mentre usciva di casa per raggiungere la manifestazione Si Tav a Torino. Ollivier ha chiamato i carabinieri che ora stanno indagando analizzando le telecamere di sorveglianza della zona, nel tentativo di risalire agli autori del gesto.