Mercoledì 24 Aprile 2024

Fondi Lega, Bonafede: "Sentenze da rispettare". Ma Salvini: "Parlerò con Mattarella"

Scontro sulla sentenza della Cassazione che ha deciso il sequestro fino a 49 milioni di euro. Anm: "Incostituzionale evocare il Quirinale". Il Colle gela il Carroccio. "Incontro? Il Presidente non se sa nulla"

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (Ansa)

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (Ansa)

Roma, 5 luglio 2018 - Matteo Salvini rivendica il diritto di incontrare il presidente della Repubblica, "garante della Costituzione e dei diritti dei cittadini", in merito alla sentenza della Cassazione sul sequestro di fondi alla Lega (fino a 49 milioni di euro) nell'ambito della vicenda sulle presunte irregolarità dei rimborsi elettorali nella gestione Bossi-Belsito. La decisione ha aperto uno fronte di scontro con l'Associazione nazionale magistrati (Anm). "I magistrati non adottano provvedimenti che costituiscono attacco alla democrazia o alla Costituzione, né perseguono fini politici", dice l'Anm, ed "evocare un possibile intervento del Capo dello Stato nella vicenda risulta essere fuori dal perimetro costituzionale". 

Nel dibattito interviene anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che però sembra invitare il collega di governo e vicepremier a commenti più pacati: "Tutti devono potersi difendere fino all'ultimo grado di giudizio. Poi, però, le sentenze vanno rispettate, senza evocare scenari che sembrano appartenere più alla Seconda Repubblica", dice all'Ansa il Guardasigilli.

SALVINI - Ma per il Carroccio la sentenza sarebbe "un gravissimo attacco alla democrazia per mettere fuori gioco per via giudiziaria il primo partito italiano". Da qui le nuove dichiarazioni del segretario Salvini: "Al capo dello Stato parlerò del fatto che la Lega sarebbe il primo e unico partito messo fuorilegge in Italia e in Europa con una sentenza non definitiva per eventuali errori commessi da qualcuno più di 10 anni fa e con cui io non c'entro nulla. Se qualcuno 10 anni fa ha speso in maniera errata 300 mila euro, di questo si sta parlando, e verrà condannato in via definitiva, di quei 300 mila euro anche se non c'entro nulla, sono personalmente disposto a farmene carico". 

"Penso che sia ancora permesso che il ministro dell'Interno nonchè vice premier possa parlare con il presidente della Repubblica", continua il titolare del Viminale definendosi comunque "assolutamente tranquillo" e dicendo di rispettare il lavoro "della stragrande maggioranza dei giudici, che al 99% fanno bene, obiettivamente e senza pregiudizi il loro lavoro". E in merito alle esternazioni del pentastellato Bonafede, tira dritto: "Con tutte le cose importanti a cui sto lavorando, questa è quella che mi interessa meno". 

In serata fonti della Lega fanno sapere che ci sono contatti fra il Carroccio e il Quirinale per definire una possibile data di incontro. Ma delegati del Colle che si trovano con Mattarella in Lituania, dicono che il presidente ne "è all'oscuro". 

LA PROCURA DI GENOVA - "Salvini? Mi sta simpatico. Gli auguro ogni bene, ma dobbiamo essere chiari: qui non c'è nulla di politico. È una vicenda tecnica e la procura agisce su profili tecnici", torna a ribadire dal canto suo il procuratore di Genova Francesco Cozzi. "Dobbiamo aspettare il Riesame e poi che la decisione diventi definitiva - prosegue -. Solo a quel punto si potrà procedere coi sequestri. Noi stiamo operando come avremmo fatto qualsiasi partito".