Mercoledì 24 Aprile 2024

Draghi, la battuta sulla discesa in politica e la frecciata sul Superbonus

Via libera alla riforma della Giustizia, Cartabia: "Ineludibile". Il premier: "Nessun rimpasto di governo". Superbonus, M5S critica Franco

Roma, 11 febbraio 2022  -  Nel giorno del via libera in Consiglio dei ministri agli emendamenti sulla riforma della giustizia Mario Draghi si toglie qualche sassolino dalla scarpa in conferenza stampa. Le modifiche recepite dal Cdm sanciscono una svolta per il Csm e lo stop alle cosiddette 'porte girevoli'. Gli emendamenti sono stati approvati all'unanimità, con anche Forza Italia che ha votato a favore. Entreranno in vigore prima del prossimo Consiglio superiore della magistratura. "Una giustizia rapida favorisce gli investimenti stranieri ma non direi che la discussione di oggi sia legato a questo aspetto", il commento del premier. "La magistratura va ringraziata per il lavoro della stragrande maggioranza di magistrati", afferma Draghi. Ma le domande dei giornalisti riguardano solo marginalmente la riforma. Il premier viene subito incalzato sulle sorti a brevissimo raggio del Governo e risponde secco: "Nessun rimpasto, la squadra va avanti". E sul superbonus non risparmia una frecciata: "Le frodi ci sono perché si è voluto costruire un sistema con pochi controlli". Quindi esclude nuovamente un suo impegno politico dopo le elezioni del 2023. La domanda: nonno al servizio delle istituzioni anche dopo il 2023? "Ho già risposto, lo escludo! Chiuso. Vorrei esser chiaro!", risponde ai cronisti. Poi ironizza: "Ho visto che tanti politici mi candidano a tanti posti in giro per il mondo mostrando grande sollecitudine, ma vorrei rassicurarli che se decisessi di lavorare un lavoro lo trovo da solo...".

Porte girevoli in magistratura. Lo stop nella riforma, ecco cosa prevede

Sommario

Cartabia

La riforma del Csm la dovevamo "ai tantissimi magistrati che lavorano, ogni giorno, silenziosamente, e ai cittadini che hanno diritto a recuperare la piena fiducia nei confronti della magistratura", sottolinea il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. "Era una riforma ineludibile, per una ragione imminente, che è la scadenza del Consiglio superiore attualmente in carica e che dovrà rinnovare le cariche nel mese di luglio ma anche per accompagnare e stare al fianco della magistratura in questo percorso di rinnovamento e pieno recupero della fiducia e della credibilità, su cui ancora pochi giorni fa il presidente della Repubblica ha fatto un richiamo importante nel suo messaggio alle Camere", aggiunge. 

La Cartabia entra poi nel dettaglio della riforma, illustrandone i punti salienti: "Abbiamo messo mano al sistema elettorale del Csm, riscritto il capitolo delle cosiddette 'porte girevoli' per i magistrati che entrano in politica, modificato in modo incisivo le modalità di nomina del Csm e dei vertici apicali per evitare 'nomine a pacchetto' e accordi non virtuosi e affrontato anche diversi altri temi, come la valutazione di professionalità".

Bollette

Draghi annuncia un imminente intervento per arginare il caro bollette. "Le cifre già stanziate negli ultimi trimestri sono imponenti: sono 9 miliardi e mezzo di euro, ma non sono sufficienti. Credo di poter dire che questo intervento sarà presentato la prossima settimana", spiega il premier. "Si tratta di sostegni per contenere l'emergenza, poi interventi sull'offerta dell'energia con il potenziamento della produzione. E poi una parte che chiamiamo di fornitura a prezzo calmierato e certo". 

Superbonus

Tema caldo è quello del superbonus, in questi giorni si discute sulla possibilità che il sistema della cessione dei crediti venga cambiato dal Governo. "Non è che l'edilizia senza il superbonus non funziona - commenta fermo Draghi -. L'edilizia si è giovata del superbonus" ma va avanti lo stesso, "altrimenti tutti i Paesi starebbero a zero". Fatta questa premessa, il premier puntualizza:  "Alcuni di quelli che più tuonano sul superbonus sono quelli che hanno scritto questa legge senza" prevedere "sufficienti controlli". Se in Italia ci sono casi di frodi è perché - osserva il presidente del Consiglio - "si è voluto costruire un sistema che prevede pochi controlli". "Il funzionamento del superbonus ha rallentato per i sequestri deliberati dalla magistratura", sottolinea Draghi. L'esecutivo è comunque al lavoro su "vari correttivi" da adottare perché "il meccanismo funzioni". Troveranno posto in un "emendamento cui sta lavorando il ministero dell'Economia insieme al Parlamento". 

La Finanza negli mesi ha sequestrato 2,3 miliardi nell'ambito dei controlli per intercettare i tentativi di frode sulla cessione dei crediti d'imposta sfruttando le agevolazioni dai vari bonus edilizi varati dal governo. Il ministro dell'Economia Daniele Franco ha parlato di una delle "truffe più grandi che il Paese abbia mai visto" e i numeri della Gdf confermano che si tratta di cifre imponenti. Ma l'attribuzione dei 2,3 miliardi di frodi al superbonus ha fatto sobbalzare M5S "E' una falsità", che attraverso foniti fa sapere: "È evidente che è arrivato il momento di sgomberare il campo da ogni equivoco: per questo alla ripresa dei lavori parlamentari chiederemo un'informativa urgente del ministro dell'Economia e delle Finanze per mettere un punto fermo alla questione e avere dati certi sull'entità delle truffe in relazione a ogni singola tipologia di incentivo".

Superbonus, le Poste accetteranno nuovamente la cessione del credito

Spread

Immancabile il quesito sulla crescita dello spread. "Siccome mi aspettavo una domanda del genere mi sono preparato e sono andato a vedere i mercati prima di arrivare qui...In questo momento lo spread è del 4,5 per la Spagna, del 5,7 per l'Irlanda, del 4,4 per il Belgio, per l'Italia è del 3,33, gli spread sono aumentati per molti paesi, non per tutti, e l'aumento italiano è inferiore a quello di tanti altri paesi", spiega. Noi partiamo da una base di spread più alto e da volume di debito più alto e per questo dobbiamo spendere bene e vigilare sui conti, sul debito", aggiunge. E sull'inflazione: "Calerà, ma non va sottovalutata".